Eataly apre a Verona. Da ottobre 2022 a gennaio 2023, le mostre di Anton Corbijn, Ibrahim Mahama e Marta Ravasi inaugurano la programmazione espositiva di E.ART.H

Di: Maya Cordì

LEGGI ANCHE: “Ship of Love” dei Acid Eye, insegnare l’autenticità dell’ esperienza umana

Al primo piano della storica Stazione Frigorifera di Verona, il fotografo olandese Anton Corbijn, l’artista ghanese Ibrahim Mahama e la pittrice italiana Marta Ravasi presenti con le loro mostre personali fino a Gennaio 2023.

Il progetto E.ART.H mira infatti ad ospitare mostre temporanee all’interno della Kunsthalle di Art House. In questo spazio espositivo, dove vengono raccolte le opere di artisti contemporanei è possibile inoltre partecipare ad incontri con gli stessi, workshop e talk.

EATALY È ANTON CORBIJN

La personale del fotografo Anton Corbijn, a cura di Walter Guadagnini, prende il nome di “Staged“.

Cr.ph. Maya Cordì

A partire dal suo autoritratto, passando per le serie “33 Still Lives” e “a.somebody“, sino ad arrivare alle fotografie che immortalano artisti e star della musica, ad essere “costruita” e “messa in scena” è la realtà dietro lo scatto.

Mentre nella prima sezione, Corbijn entra in punta di piedi nella vita privata di personaggi celebri come Johnny Depp o Robert De Niro, nella seconda è lui stesso ad entrare letteralmente nei panni dei suoi idoli rock.

Quelli di “33 Still Lives”, sono scatti che si allontanano dall’indiscrezione tipica dei paparazzi; nel caso di Corbijn, infatti, sono pur sempre momenti di quotidianità rubati, ma costruiti e messi in scena.

Se ci si muove invece tra gli pseudo-autoritratti di “a.somebody”, si scopre un Anton Corbijn istrionico e malleabile. Qui, la sua intenzione è quella di incarnare i suoi idoli rock scomparsi prematuramente come Frank Zappa, Kurt Cobain o Janis Joplin, ambientando gli scatti nei paesaggi della sua città natale Strijen.

Cr.ph. Maya Cordì

La musica, d’altronde, è per il fotografo una componente fondamentale all’interno della sua vita privata e professionale.

A dimostrarlo, alcuni celebri scatti esposti nella sezione Musica in cui compaiono artisti del calibro di Nick Cave, David Bowie, U2 e Miles Davis. Tra loro, figurano anche i Depeche Mode con i quali il fotografo ha da sempre lavorato per la realizzazione di videoclip e copertine.

Di forte interesse è la molteplicità delle personalità di qualunque personaggio pubblico che, di fronte all’obbiettivo di Corbijn si mostrano naturali o indossano maschere che li rendono talvolta irriconoscibili.

IBRAHIM MAHAMA A EATALY

La seconda mostra, questa volta a cura di Eva Brioschi, è dedicata all’artista contemporaneo Ibrahim Mahama.

Voli-ni” (dal ghanese “dentro il buco”) è un’esperienza phygital che segue una particolare filosofia intrecciata al costante impegno sociale dell’artista.

Fisica e digitale insieme, l’esposizione immerge il visitatore nella realtà ghanese che Mahama intende da sempre valorizzare e rivalorizzare.

Cr.ph. Maya Cordì

Birds of Dream“, ad esempio, è un’installazione che recupera fotografie, mappe d’archivio e reti per l’affumicatura del pesce inserendole all’interno di un simulato binario in legno che ripercorre i ricordi legati al suo Paese.

Un altro riferimento alle ferrovie ghanesi lo si ha nel collage “Captain’s Lament“, che racconta del passato coloniale, dello sfruttamento ed ambisce a ridare memoria alle persone che si sono sacrificate per entrare in un mondo globalizzato.

Infine, oltre alle opere digitalizzate e fruibili mediante oculus e QR Code, il pensiero dell’artista termina il suo percorso con l’opera da cui prende il nome l’intera mostra. “Voli-ni” è ancora emersione da un passato fallimentare, verso la possibilità di riscatto.

Insomma, per Ibrahim Mahama qualsiasi materiale gettato non è fallimento, ma humus artistico da recuperare e rivalorizzare.

Cr.ph. Maya Cordì

ANCHE MARTA RAVASI È EATALY

Della pittrice Marta Ravasi è invece l’esposizione “DIALOGHI #1: Mezzanotte nella mano“, che sarà presente fino al 15 Gennaio 2023 a differenza delle altre che rimarranno fino al 29 Gennaio.

I suoi dipinti ritraggono oggetti ed elementi del suo quotidiano, come frutta e piccoli particolari domestici. Lei stessa li definisce “immagini raccolte, prelevate come da una stagione di vendemmia dalla vasta e sterminata cisterna di materiale visivo alla cui produzione collaboriamo tutti”.

La libera osservazione è la chiave; il pubblico è infatti reso libero di leggere e interpretare le opere a seconda del suo personale sentire.

Inoltre, l’idea dietro il progetto a cura di Treti Galaxie, ha come intento quello di far dialogare le opere della Ravasi con quelle di prestigiose collezioni d’arte contemporanea, rappresentate in questa sede da Alice Browne, Xinyi Cheng e Jutta Koether.

INFO E ORARI

Lunedì chiuso

Martedì-Domenica: 12.00-20.00

Giovedì: 12.00-22.00

È possibile acquistare i ticket in cassa o nel sito online.