indagando sulle proprie radici familiari, Stefano Alderuccio ha ridato voce a una storia di uomini e di profumi, concretizzatasi nell’azienda “Via Dei Mille Sicilia”
Di: Maria Mele
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A volte lontani ricordi d’infanzia ci suggeriscono domande alle quali non sappiamo dare una risposta e ci conducono in una ricerca delle nostre radici con esiti imprevedibili.
E’ quello che è accaduto a Stefano Alderuccio che indagando sulle proprie radici familiari ha ridato voce ad una storia di uomini e di profumi, una storia di lavoro e di passione che lo ha portato a fondare nel 2011 la sua azienda profumiera VIA DEI MILLE SICILIA.
Abbiamo chiesto a Stefano di raccontarci come.
Negli anni 50 del 900 mio nonno Salvatore Scorsonelli diede inizio ad un’attività di distillazione in corrente di vapore di essenze floreali e in particolare di zagara, il fiore delicato e inebriante dell’arancia amara, una delle essenze più preziose utilizzate per la formulazione dei profumi, destinata ai maitres parfumeurs di Grasse, in Francia.
L’attività si interruppe bruscamente nel 1960. Da bambini giocavamo spesso nell’orto dei nonni a Noto, in Via dei Mille. Con i miei fratelli penetravamo in quel luogo misterioso che erano le rovine delle distilleria. Il tetto cadeva giù, gli alambicchi, i flaconi, le caldaie erano ricoperti di polvere, ma le mura erano ancora impregnate di profumo d’essenze, un profumo che non ho più dimenticato.
Perché quell’attività tra le tante iniziate da mio nonno, ricca di ricordi e di aneddoti, di cui si parlava spesso in famiglia, si era interrotta? E’ così che inizia il mio viaggio a ritroso nella storia familiare e nel mondo delle fragranze, un viaggio che dalla distilleria abbandonata di Via dei Mille a Noto mi porterà a Grasse, a Parigi, a Firenze, per poi ritornare di nuovo in Sicilia alla ricerca dei migliori artigiani, delle migliori materie prime siciliane con una sola idea: far conoscere quella storia e far rivivere quei profumi.
Ma chi era suo nonno?
Salvatore Scorsonelli, mio nonno, era un infaticabile piccolo imprenditore siciliano. Un personaggio da romanzo, che pur non avendo nemmeno completato le scuole elementari aveva il pallino dell’imprenditoria. Il commercio, la falegnameria, la fabbricazione di mobili, le forniture alla Regione Siciliana, furono alcune tra le attività che intraprese. A Noto, aprì il primo cinema all’aperto, depositò anche alcuni brevetti industriali e nel 1955 fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro.
Nonostante le sue numerose attività, forse perché fin troppo generoso, mio nonno non si arricchì mai.
E come si è conclusa la sua ricerca? Ha scoperto quali furono le ragioni per cui si interruppe l’attività?
Una serie di cause contribuirono, prima fra tutte l’industria chimica, che investì il mondo della profumeria introducendo prodotti sintetici, più stabili e più economici.
Inoltre vi furono scioperi importanti da parte delle maestranze femminili addette alla raccolta del gelsomino, le famose gelsominaie, per rivendicare condizioni di lavoro migliori, che misero in ginocchio l’industria della distillazione di essenze, allora fiorente.
Da ultimo, ma non ultimo, il maggior mercato delle essenze siciliane e calabresi, quello francese smise di acquistare le materie prime in Italia e trasferì i propri acquisti nelle colonie ex francesi del nord Africa, nelle quali erano nel frattempo state impiantate delle piantagioni di aranci e gelsomini.
Ma per il bergamotto la manovra non riuscì, prima di tutto perché non si riuscì a impiantarlo facilmente, l’unica area di produzione del bergamotto fuori da Calabria e Sicilia è la Costa d’Avorio, inoltre il bergamotto siciliano e calabrese è un vero tesoro, i venti, il mare, le condizioni orogeologiche rendono il bergamotto calabrese e siciliano unico.
Venne allora attivata una vera e propria campagna del fango contro il bergamotto calabrese ritenuto dannoso. Inutile dire che in tale situazione le distillerie, non solo quella di mio nonno, chiusero tutte.
Quando questa ricerca delle antiche radici si è trasformata in un progetto imprenditoriale?
Nel corso della mia ricerca ho conosciuto il mondo dei profumieri e ne sono rimasto affascinato.
Molte maisons mi hanno aperto le porte dei propri archivi ed è lì che ho potuto recuperare parte di questa storia. A Grasse ho conosciuto Jacques Chabert, un “naso” famoso che seleziona essenze naturali e crea fragranze in modo indipendente.
L’idea è nata così: se non potevo riportare in vita l’attività di distillazione di mio nonno, potevo tentare di farne conoscere la storia e i valori con la creazione di un brand di profumeria di nicchia.
Tutte le nostre materie prime di qualità vengono dalla Sicilia.
Tra i nostri fornitori ci sono aziende come quella di Simone Gatto, un’azienda familiare che produce oli essenziali e succhi di agrumi dal 1926 e che ancora negli anni ’60 estraeva l’olio essenziale manualmente con il metodo della spugna e poi con le prime macchine automatiche, come la mitica Sfumatrice. Oggi SIMONE GATTO è riconosciuto come produttore delle migliori essenze di agrumi destinate all’industria dei profumi.
Oppure Paolo Pironti, agronomo, discendente di un’antica famiglia aristocratica siciliana, che dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita in Africa orientale, lavorando a progetti di estrazione di oli essenziali per delle comunità rurali locali, è tornato in Sicilia per dare vita a IL GIARDINO DEGLI AROMI, un’azienda agricola dedita alla produzione di essenze biologiche estratte da piante e fiori aromatici locali. Paolo è stato il primo nell’isola a produrre nuovamente l’essenza di zagara estratta a vapore.
I nostri fornitori condividono con noi il sogno di far rinascere e valorizzare la tradizione profumiera siciliana.
Lo stile di VIA DEI MILLE è un raffinato minimalismo barocco, tipico di Noto dove questa storia ha avuto inizio. Tutto in VIA DEI MILLE parla di Sicilia eppure il vostro progetto si è sviluppato in Francia come armonizzate queste due nature?
In realtà è tutto molto semplice, le materie prime, i valori, la storia di questo progetto sono siciliani, ma la storia, la tradizione e il maggior mercato del profumo è Grasse. Il nostro profumiere si trova a Grasse, le successive fasi produttive vengono realizzate a Milano e materie prime di qualità vengono dalla Sicilia; possiamo quindi dire che VIA DEI MILLE è una sintesi perfettamente armonizzata tra queste due tradizioni. Si tratta a tutti gli effetti di un prodotto made in Italy.
Quali i sono i vostri prossimi obiettivi?
Al momento noi lavoriamo per lo più online.
La nostra è una piccola distribuzione molto selettiva, perché noi cerchiamo persone che credano nel nostro progetto e abbiano voglia di raccontare la nostra storia. Proprio per meglio comunicare questa storia desideriamo aprire delle boutique in Sicilia per la vendita al pubblico, con la possibilità di mostrare il processo produttivo.
Chiunque voglia fare un profumo oggi non ha problemi: si trovano facilmente profumi “chiavi in mano”, tutti artificiali.
La profumeria che noi vogliamo comunicare è invece tutta naturale. Vogliamo salvaguardare la ricchezza olfattiva, vitale che evolve e cambia, gli ingredienti che dialogano tra loro, e per trovare tutto questo dobbiamo rivolgerci necessariamente al prodotto naturale.
E qui viene il secondo obiettivo che mi affascina: mettere insieme le realtà produttive tradizionali siciliane. Vorrei creare un bacino di artigiani e aziende per la distillazione di qualità, impiantare nuovamente culture tradizionali, fare rete tra gli artigiani raggruppandoli in cooperative. Creare un piccolo universo di realtà siciliane di qualità.
Lo sapeva che in Sicilia si distillava la rosa?
Alcuni imprenditori isolani hanno ricominciato a farlo e noi vorremmo allargarci a ricomprendere anche queste realtà.
Articolo originale su Excellence Magazine Luxury