A Pescantina, una comunicazione della dirigente scolastica dell’IC1 stronca l’entusiasmo dei genitori: la festa del diploma si farà, ma senza mamme e papà

Di: Samuela Piccoli

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La consegna del diploma è un momento emozionante e commovente per i bambini, ma anche per i genitori. Rappresenta il momento della crescita, del passaggio dalla goliardia del gioco all’impegno e all’assunzione di responsabilità da parte dei più piccoli. Insomma, l’inizio di un viaggio che, per alcuni, durerà per molti anni: dalle elementari all’università.

Tutti i genitori delle varie scuole dell’infanzia di Arcè, Settimo e Santa Lucia erano pronti a festeggiare con i loro figli, quando, però, il 27 maggio, una comunicazione da parte della dirigente scolastica Rossella De Vecchi ha fatto svanire ogni loro progetto: festa sì, ma senza mamme e papà. La consegna del diploma sarebbe stata filmata e messa a disposizione delle famiglie sul portale.

Perché questa decisione, se dopo una settimana il Veneto sarebbe comunque passato in zona bianca?

Diploma sì, festa no: le lettere dei genitori

genitori delle scuole dell’infanzia dell’IC1 di Pescantina (Settimo, Arcè e Santa Lucia) non si sono dati per vinti. Di concerto, hanno deciso di scrivere alcune lettere, datate 28 maggio, per invitare la dirigente e riconsiderare la sua decisione. Anche alla luce del nuovo Decreto aperture, che prevedeva addirittura l’attività fisica di gruppo in luogo chiuso (art.6) o la possibilità di svolgere spettacoli teatrali in presenza (art. 5).

L’infanzia di Settimo ha quattro sezioni con una media di cinque “remigini” per classe; quella di Arcè ne ha sette, con una media di quattro/sei grandi per classe; e quella di Santa Lucia ne ha due. I genitori erano totalmente in disaccordo con la scelta della preside, soprattutto considerando che altri istituti avevano festeggiato la consegna del diploma dei bambini più grandi insieme alle famiglie.

Il contenuto delle lettere

Nelle lettere, i genitori hanno sottolineato quanto delicato sia questo passaggio per i bambini, quanto esiguo fosse il numero dei remigini per sezione e, soprattutto, come il Veneto, di lì a pochi giorni, sarebbe passato in zona bianca. Inoltre, hanno fatto presente che in settembre/ottobre, con le stesse problematiche Covid, la festa di saluto agli “aquilotti” era stata fatta in presenza nel giardino delle scuole, con la partecipazione di almeno un genitore.

Per queste ragioni, con il dovuto distanziamento, con l’uso della mascherina, con l’igienizzazione delle mani, con la misurazione della temperatura in entrata e con la presenza di un ampio giardino, la festa di saluto e passaggio dei bambini grandi insieme ai genitori sarebbe risultata più che fattibile.

Ma nella mail di risposta del 31 maggio, la preside si è mostrata irremovibile. Non ha concesso l’ingresso nella scuola – o, per meglio dire, nel giardino – a persone esterne. Al contrario dell’IC2 a Balconi, che ha permesso la consegna del diploma, come pure Pedemonte e le suore a San Luigi, nonché altre scuole materne pubbliche nella zona di Verona.

L’intervento di una mamma

Dopo aver ricevuto la notizia che la festa si sarebbe svolta a porte chiuse in quanto il responsabile Covid non dava la sicurezza dell’evento al 100%, una mamma ha deciso spontaneamente di mandare un messaggio su Messenger sia al sindaco, Davide Quarella, che a un assessore, Nicolò Rebonato (Manifestazioni – Promozione Turistica – Associazionismo – Protezione Civile).

Rebonato ha subito comunicato alla mamma in questione il numero di telefono di colei che all’interno del Comune si occupa dell’istruzione. La donna, dimostrandosi molto gentile e disponibile, ha compreso le richieste e l’irritazione dei genitori, dovuta al fatto che altri istituti all’interno dello stesso comune, tra l’altro in zona bianca, permettevano la consegna dei diplomi davanti ai genitori, mentre i loro no.

Il Comune si è interessato alla vicenda. Il mercoledì della festa di fine anno a Settimo, il 16 giugno, la summenzionata mamma ha ricevuto una telefonata dal sindaco stesso. Questi le ha spiegato di aver contattato la direttrice e di averle offerto la possibilità di consegnare i diplomi all’interno del parco giochi, quindi in suolo pubblico, per non crearle problemi e accontentare le mamme e i papà. Purtroppo, anche questa proposta è stata rifiutata. Effettivamente, la festa del passaggio avrebbe potuto essere organizzata per sezioni, in giorni diversi e alla sola presenza dei genitori dei remigini.

La preside andrà in pensione a settembre, e mi duole ammettere che quest’ultima “avventura” lascerà di lei un ricordo non certo positivo. Probabilmente immeritato, dopo tanti anni di carriera. Mi chiedo come si sarebbe comportata, se fosse stata all’inizio del suo mandato.