Per contrastare il rapido invecchiamento della popolazione, Pechino ha deciso che le coppie cinesi potranno avere fino a tre figli

Di: Lorenzo Bossola

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In Cina, dal 1949, il 1° giugno si festeggia la “giornata internazionale dei bambini” (六一国际儿童节). Durante questa giornata, di solito, i genitori portano i bambini al parco o gli permettono di mangiare quello che vogliono. Tuttavia, nelle ultime decadi, a seguito della politica del figlio unico, il numero di bambini e il numero di nuove nascite annuali sono diminuiti fino a livelli preoccupanti.

Per questo motivo, il 31 maggio 2021, in un incontro dell’ufficio politico del comitato centrale del partito comunista presieduto da Xi Jinping, i leader cinesi hanno deciso di rispondere ai dati del settimo censimento nazionale, permettendo alle coppie di avere un terzo figlio. A riportarlo è l’organo di stampa statale Xinhua. Questo importante cambiamento arriva dopo l’introduzione della politica dei due figli nel 2016, che non ha prodotto i risultati sperati.

“La Cina supporterà le coppie che desiderano avere un terzo figlio, […] rispondendo attivamente all’invecchiamento della popolazione”.

– Xinhua, report

I dati

Nel 2020, le nuove nascite sono state solo 12 milioni, con una contrazione del 18% sul 2019. Il tasso di fecondità per donna si attesta a soli 1,3 figli, ben al di sotto del valore che consente una popolazione stabile. Contemporaneamente, la fascia d’età over 60 ha raggiunto il 18,70% del totale.

Questi dati possono essere spiegati come il risultato combinato di una serie di fattori. Per iniziare, la controversa politica del figlio unico, in vigore per più di 35 anni, ha bloccato l’espansione demografica per favorire lo sviluppo economico. Avvenuto quest’ultimo, negli ultimi dieci anni in particolare, il costo della vita nelle città, il costo dell’allevamento della progenie e la preoccupazione per molti figli unici di doversi occupare dei genitori sempre più vecchi hanno fatto sì che molte coppie rifiutassero di procreare. L’introduzione del secondo figlio, mantenendo lo status quo, non ha prodotto logicamente nessun risultato apprezzabile.

La risposta sui media

L’hashtag che sui social network cinesi ha accompagnato questa notizia (#三孩生育政策来了, letteralmente “la politica dei tre figli è arrivata”) ha già raggiunto 4 miliardi di visualizzazioni su Weibo, il Facebook cinese. Gli utenti non hanno trattenuto le critiche, affermando che questa politica non tiene conto delle reali condizioni di vita. Molti si lamentano di essere il prodotto della politica del figlio unico e, parafrasando, che “non hanno i soldi per un figlio, figuriamoci tre”. Altri chiedono più sussidi per gli asili, per l’educazione e per tutti gli aspetti connessi con la crescita di un figlio e, allo stesso tempo, con la cura degli anziani.

La parola agli esperti

“La scelta di fertilità delle coppie è, in larga misura, influenzata da un compromesso costi-benefici”, ha affermato Fang Hanming economista dell’Università della Pennsylvania. Analisti da tutto il mondo sostengono che lo Stato cinese dovrebbe farsi più carico di alcune spese, attualmente un blocco insormontabile per molte coppie. Per esempio, la scuola dovrebbe essere gratuita – circa il 25% del reddito familiare annuale viene speso per l’educazione dei figli in età scolare – e l’allocazione delle risorse dovrebbe essere bilanciata tra città e zona rurale.

Allo stesso tempo, non tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che le restrizioni alla natalità possano essere eliminate del tutto. A loro detta, potrebbe verificarsi un aumento della popolazione nella zona rurale, di fatto aumentando ulteriormente la povertà e disoccupazione.

Il comunicato dell’agenzia di stampa Xinhua riporta anche che il governo si impegnerà a sostenere gli sforzi per “migliorare i servizi di assistenza prenatale e postnatale, sviluppare un sistema universale per l’infanzia, promuovere l’equità nell’istruzione, aumentare l’offerta di risorse di qualità per l’educazione e ridurre la spesa famigliare per l’educazione”.

Sulla carta, quindi, Pechino dimostra la volontà di implementare misure atte ad aiutare le famiglie e a cercare di contrastare l’invecchiamento della popolazione, al contempo continuando a perseguire la crescita economica.