Pioggia di calcinacci ieri mattina in Via Mazzini, Verona. È crollato mezzo metro di cornicione. Sul posto i vigili del fuoco. Nessun ferito
Di: Samuela Piccoli
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Passeggiare nelle vie del centro per guardare le vetrine e fare shopping dovrebbe essere una delle attività più tranquille e rilassanti. Non è stato così per i passanti che si trovavano in via Mazzini la mattina del 19 maggio, intorno alle 10, giacché hanno visto improvvisamente crollare al suolo mezzo metro di cornicione in prossimità del civico 13.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’edificio e l’area. Hanno verificato i danni alla struttura e hanno cercato di capire le cause del distaccamento dell’architrave, probabilmente dovuto alla pioggia della scorsa notte. Fortunatamente, non ci sono stati feriti. Un caso simile si è verificato anche il 4 luglio del 2020, quando i pompieri sono dovuti intervenire all’inizio della stessa via Mazzini in seguito al distacco di alcuni frammenti di un cornicione. Giunti sul posto, anche in quel caso hanno asportato alcune parti instabili della gronda in tufo.
Pioggia di calcinacci: i commenti di un passante
Abbiamo intervistato il signor Giorgio P., nelle vicinanze di Via Mazzini subito dopo il crollo. Si è fermato a chiedere informazioni agli agenti presenti sul luogo dell’incidente.
“Ci ho messo un po’ a percorrere la via: c’era un po’ di trambusto”, ha dichiarato. “Sono stato fortunato a non passare di lì solo mezz’ora prima. Forse, avrei rischiato. Verso le 11, i pompieri stavano andando via e avevano già rimosso la striscia bianca e rossa che delimitava il passaggio dei pedoni. Penso che le commesse del negozio Max Mara abbiano preso un bello spavento. Per fortuna, non si è fatto male nessuno”.
Passeggiare nella storia, ma in sicurezza
Percorrere via Mazzini significa passeggiare nella storia: si possono trovare edifici risalenti al quindicesimo secolo. Tra questi, la chiesa conosciuta con il nome di San Tomio, l’edificio di impianto quattrocentesco abitato, a quel tempo, dalla famiglia Giusti e il palazzo Morando-Zeiner-Wallner, costruito verso la fine del Cinquecento. Più avanti, si trovano palazzi edificati verso il diciannovesimo secolo, tra cui la Loggia Arvedi, esempio del neoclassicismo veronese.
Forse, però, è venuto il momento di mettere in sicurezza gli edifici, così da permettere ai cittadini e ai turisti di godersi la città senza timori.