A Venezia, un vaporetto è stato trasformato in un centro vaccini per raggiungere gli anziani delle isole più lontane dalla terra ferma

Di: Sofiasole Scotti

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L’azienda sanitaria Serenissima, in collaborazione con il Comune di Venezia, ha attivato da pochi giorni una curiosa iniziativa. Un vaporetto è stato adibito ad ambulatorio galleggiante per permettere ai residenti più anziani delle isole, Sant’Erasmo e Vignole, di ricevere il vaccino.

La campagna vaccinale continua in tutta Italia, ma a Venezia si sperimenta un nuovo ambulatorio per le somministrazioni. Infatti, l’amministrazione ha messo a disposizione dei residenti delle isole più remote della laguna un vaporetto, tipica imbarcazione del luogo, allestito come un piccolo centro vaccini.

Le isole di Sant’Erasmo e Vignole, vicine tra loro, distano all’incirca una quarantina di minuti dalla terra ferma. Ciò rende difficile lo spostamento per gli isolani più anziani. Per questo motivo, il Comune di Venezia ha scelto di tendere una mano ai residenti più fragili, come ha spiegato il direttore generale dell’azienda sanitaria Edgardo Contato:

“Sappiamo che per gli anziani non è facile prenotare sui siti e spostarsi fino alla terraferma per raggiungere gli appositi centri poteva essere fonte di disagio. Così, abbiamo pensato di andare noi nell’isola, andando incontro alla popolazione. Il Comune ci ha offerto il vaporetto e, insieme al dottore del Sisp, Vittorio Sella, e ad alcuni giovani medici, abbiamo iniziato a vaccinare”.

A Pasquetta, l’ambulatorio galleggiante è partito dall’approdo dalle Zattere diretto a Sant’Erasmo carico di un centinaio di dosi di AstraZeneca. Imbarcata anche una minore quantità di Moderna. Nella giornata, tra le 9:30 e le 15, sono state vaccinate circa 120 persone. Il battello ha attraccato alla fermata Chiesa, dove la Protezione Civile ha allestito due gazebi, uno informativo e di accoglienza, l’altro con la funzione di sala d’attesa.

La collaborazione degli abitanti di Sant’Erasmo

Oltre alla distanza dai centri vaccini sulla terra ferma, per molti anziani le modalità telematiche di prenotazione per ricevere il vaccino sono risultate complicate. Dunque, Vittorio Selle, direttore del servizio Igiene e sanità pubblica e responsabile della seduta vaccinale, ha preso la decisione di somministrare le dosi anche chi non aveva aderito formalmente tramite il portale della Regione Veneto.

La prenotazione, infatti, è avvenuta tramite due canali: online, con la registrazione al portale della regione, ma anche con una lista cartacea. Il parroco Don Mario Sgorlon e Stefano Nardin si sono resi disponibili a raccogliere i nominativi degli anziani che non riuscivano a prenotarsi.

A presentarsi all’appuntamento, però, non c’erano solo i residenti di Sant’Erasmo e delle Vignole; c’erano anche gli anziani di Marghera, di Favaro Veneto e di Spinea, che, con la prenotazione in mano, sono rimasti in attesa del proprio turno.

Il portale per la prenotazione era aperto e l’urgenza di vaccinarsi ha spinto molti residenti del Comune di Venezia a registrarsi. In teoria, i non residenti a Sant’Erasmo avrebbero dovuto ricevere dalla Asl un messaggio di disdetta per dare la precedenza agli isolani, ma in alcuni casi il messaggio non è arrivato. Il direttore generale, Edgardo Contato, ha dato la precedenza alle somministrazioni previste per gli isolani; in seguito, ha risolto il problema recuperando altre 200 dosi per coprire ogni vaccinazione.

Gli anziani presenti hanno chiesto ai medici se sarebbero tornati anche per la seconda dose. La risposta affermativa li ha rassicurati, facendoli sentire meno abbandonati.