Nell’odierno angolo di Eupalla trattiamo il giro di boa del campionato, i cui responsi demoliscono le pochissime convinzioni che sembravano ormai scolpite nella pietra
Di: Andrea Panziera
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Al giro di boa, il Campionato più incerto degli ultimi dieci anni ci consegna alcuni responsi che demoliscono anche le pochissime convinzioni che solo qualche turno addietro sembravano scolpite nella pietra.
La testa (milanese) del gruppo
Il Milan, a dispetto del recupero di Ibrahimovic e di una campagna acquisti nel segno di un sicuro rafforzamento, pare aver smarrito il filo del gioco che l’aveva portato meritatamente in testa alla classifica. Passi la sconfitta interna con la Juve, frutto soprattutto delle giocate individuali dei bianconeri e della panchina corta causa infortuni, malattie e squalifiche, ma la batosta a San Siro contro la Dea trova ben poche giustificazioni. La differenza di valori in campo è sembrata in alcuni frangenti imbarazzante.
L’aggressività, il ritmo, la velocità delle giocate e la chiarezza di idee della squadra di Gasperini hanno fin dalle prime battute messo in grande difficoltà il team di Pioli. Se contiamo le reali occasioni da gol, lo 0-3 finale può dirsi sin troppo generoso.
Ciononostante, i rossoneri rimangono primi in solitaria perché una volta di più l’Inter palesa tutti suoi limiti, caratteriali e di sostanza. Dopo la schiacciante vittoria contro la Juventus, con un punteggio che poteva essere anche più ampio dei due gol di scarto, la squadra di Conte non è andata al di là di un pareggio a reti inviolate in quel di Udine. E ciò contro una compagine che naviga nei bassifondi della classifica e che, con molta probabilità, dovrà lottare fino alla fine per salvarsi.
I limiti della Beneamata sono sempre gli stessi: trame scontate, ritmi da incontro fra scapoli e ammogliati, errori tecnici macroscopici, specie nell’ultimo passaggio; soprattutto, nessuna alternativa all’appoggio su Lukaku per il “dai e vai” con i compagni. Gli avversari hanno ormai capito l’antifona: vista la mancanza di varianti in corso d’opera, sistematicamente lo raddoppiano e, all’occorrenza, lo triplicano. Ne risulta che, bloccato il terminale finale della manovra, le occasioni da gol potrebbero scaturire solo da invenzioni estemporanee dei singoli.
Peccato che il fosforo, a quanto pare, non sia l’elemento più presente nelle menti dei nerazzurri. Nerazzurri che, ad esempio, quasi mai tentano conclusioni da fuori area; e, se ci provano, lo fanno con colpevole ritardo, trovando le difese ormai schierate e gli spazi inevitabilmente chiusi.
Eupalla e la… tripla
Tutte le più immediate inseguitrici delle milanesi si arrabattano, alternando prestazioni maiuscole ad altre assai deludenti. Al momento, pertanto, riteniamo difficile, se non impossibile, individuare il competitor che terrà botta fino alla conclusione del Campionato.
Se dovessi fare un nome sulla base esclusivamente del gioco espresso, direi Atalanta. Per quello che sta mostrando negli ultimi anni, meriterebbe ben altre soddisfazioni rispetto a quanto finora ottenuto. Nondimeno, come ho scritto in passato, la classifica per tutte le squadre sarà condizionata in modo determinante dal loro cammino nelle Coppe europee.
Vista la sua precoce eliminazione, l’Inter dovrebbe essere la naturale favorita, se non altro per il minor carico fisico e psicologico. Ma se dovessi azzardare un pronostico, mi giocherei comunque la tripla, perché la continuità di rendimento non sembra far parte del patrimonio degli uomini del Biscione.