Le grandi star dell’Opera hanno concluso l’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020 con due ultime irripetibili serate. Plácido Domingo per l’Arena (51 anni dal debutto) venerdì 28 agosto, ore 21.30. In esclusiva una dichiarazione del Direttore Jordi Bernàcer

Di: Roberto Tirapelle

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Le grandi star dell’Opera hanno concluso l’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020. A cominciare dal maestro valenciano Jordi Bernàcer, che ha diretto l’Orchestra dell’Arena in prime assolute. Tra queste, la travolgente sinfonia di Giovanna d’Arco, il raffinato preludio de I Masnadieri di Giuseppe Verdi e l’appassionato intermezzo di Fedora di Giordano. Opere finora mai eseguite all’Arena di Verona. A tal proposito, l’orchestra ancora una volta si è distinta con grande cura dei colori nelle opere eseguite. In evidenza in particolare gli assoli di Sara Airoldi, primo violoncello.

Il Maestro Bernàcer ha diretto Placido Domingo e Saioa Hernández in un programma appositamente concepito per l’Arena, che racchiude pagine celebri del repertorio verdiano come Il Trovatore, Don Carlo e La Traviata, nonché il debutto per Domingo, come Gérard in Andrea Chénier. Inoltre, La Traviata è valsa a Domingo interminabili applausi a scena aperta nel 2019. 

Jordi Bernàcer – Placido Domingo: una sinergia che resiste

Cr. ph. Javier del Real, Rigoletto, Madrid
Maestro, lei ha seguito Placido Domingo in molte occasioni, anche a Verona. Che sensazioni ha nel dirigere un artista/mito del genere?

“La prima sensazione è senza dubbio quella di sentirmi un privilegiato. Condividere concerti e produzioni operistiche con un artista come Plácido Domingo da oltre dieci anni è una esperienza artistica e umana impareggiabile. D’altra parte, fin dall’inizio mi ha colpito la sua generosità artistica, un’illimitata capacità di donarsi alla musica, al teatro e al pubblico. E, secondo me, questo è un insegnamento, un vero riferimento a cui tutti dobbiamo aspirare.

Lei mi parla di Verona, dell’Arena; se l’esperienza areniana è per sé magica, condividere questo palcoscenico unico con un artista come lui è indimenticabile. Ho avuto quest’opportunità nelle ultime stagioni areniane con tre diversi spettacoli: un Gala di Zarzuela, di cui lui è sempre stato il migliore ambasciatore al mondo; un emozionante Gala verdiano per festeggiare il cinquantesimo anniversario del suo debutto a Verona; e, per ultimo quest’anno, partecipando con un Gala in questa particolare stagione che con così tanto impegno è andata felicemente in porto.

In tutte tre le esperienze abbiamo vissuto un’atmosfera straordinaria. La cosa però più sconvolgente per me è la sua totale dedizione nell’interpretazione, un’onestà artistica con la quale fare musica insieme risulta semplice, naturale. L’aspetto più incredibile di quest’uomo è la sua umiltà da eterno ragazzo, l’entusiasmo di fare musica e il massimo rispetto che lui ha per tutti quanti, dal primo all’ultimo”.

http://www.jordibernacer.com/es/

Cr.ph. Lourdes Balduque

Saioa Hernández, soprano madrileno reduce di un memorabile doppio debutto come Tosca e Aida nella scorsa edizione del Festival, qui impegnata in cavalli di battaglia e brani meno frequentati, dichiara: “Tornare a cantare per il pubblico di Verona, e poterlo fare a fianco del Maestro Domingo nella serata in suo onore, è una gioia immensa. Speriamo di portare attraverso la musica un grande sentimento di felicità e di speranza per tutti”.

La recita di Saioa Hernández è stata pari al suo successo. Ha una voce molto qualificata per l’Arena, dalle colorature nobili e filature resistenti. Intensa l’interpretazione de “La mamma morta” dall’Andrea Chénier di Umberto Giordano. Ha anche indossato abiti fascinosi.

Per Placido Domingo che dire? Entusiasmo alle stelle, una voce ancora fresca, solida, un timbro baritonale che si fa luce nell’anfiteatro. Dal canto suo, Placido Domingo ha dichiarato: “Sono anche tanto curioso di vedere come è la nuova veste dell’Arena con il palcoscenico al centro. Mi hanno detto che c’è un’atmosfera speciale… Sono felice che siate riusciti a far aprire l’Arena in sicurezza perché non può esistere l’Arena senza Opera”.

Si ringrazia Ufficio Stampa Fondazione Arena e Ariosi Management