di Andrea Panziera

A dispetto del profluvio di chiacchiere sulla stagione del cambiamento della politica italiana tutto si ripropone, con marginali variazioni ed in termini perlopiù peggiorativi, da molti anni in qua. Non che nella Prima Repubblica filasse tutto liscio, anzi. Di scandali ce n’erano anche allora ed il culmine è stato raggiunto con Mani Pulite. All’epoca non tutti i rappresentanti del popolo brillavano per onestà, acume e preparazione ma il malaffare, presunto o reale, segnava la fine inesorabile di ogni carriera politica e le topiche clamorose erano abbastanza rare perché la selezione della futura classe dirigente veniva effettuata in modo un po’ più accurato. Oggi, come ha chiosato Piercamillo Davigo, “ si ruba come una volta ma non ci si vergogna più”. Se poi stilassimo l’elenco degli sfondoni quotidiani, tra tunnel inesistenti, numeri dati a capocchia e auto smentite alla velocità di un nanosecondo, non basterebbe la metà delle pagine di un giornale. Però, rispetto ad un tempo, qualcosa è effettivamente cambiato: manca la consapevolezza delle proprie azioni, che con sempre maggiore frequenza avvengono ahimè all’insaputa del diretto interessato. Di conseguenza, chi si vede omaggiato di una dimora vista Colosseo, non si chiede il perché di questa regalia da parte di un ignoto benefattore, così come il sindaco di una grande città o il presidente di una Regione non si pongono il problema di controllare la correttezza e probità dei loro più stretti collaboratori, magari con un tenore di vita un po’ sospetto. Se poi qualche sottosegretario propone reiteratamente degli emendamenti a favore di qualche impresa con cui è in rapporti di stretta vicinanza, diamo per scontato che l’avrà fatto sicuramente senza secondi fini e nel perseguimento di un interesse più generale. Perché, come è giusto, i processi si celebrano in Tribunale e l’opportunità politica è ormai più una categoria dello spirito che non prassi comportamentale di una moderna classe dirigente. La quale, detto per inciso, ha tutto il diritto di essere popolata da imbecilli e disonesti, basta che lo siano a loro insaputa.