Messa in Vescovado per il patrono dei giornalisti
Il 24 gennaio è, annualmente, dedicato a San Francesco di Sales, Francia, divulgatore del concetto di “santità” e, quindi scrittore e dottore della Chiesa. Dottore, anche per gli studi, eseguiti presso l’Università di Padova, con tanto di laurea, San Francesco, non solo diffondeva il suo messaggio, a voce, con le sue prediche, ma, sembrandogli di rimanere inascoltato, riproponeva il suo pensiero, di promozione della dottrina cristiana, su pagine da lui redatte, distribuendole, applicandole su pareti o, addirittura, lasciandole sulle soglie delle abitazioni. Fu, quindi, nel 1922, che Papa Pio XI, ricorrendo i trecento anni della sua morte, nel 1922, lo proclamò “Patrono dei Giornalisti”. Ricorda religiosamente il Santo, appunto, come patrono dei giornalisti, ogni anno, a Verona, una Messa, dal Vescovo della città scaligera, celebrata nella cappella privata del Vescovado, dedicata a San Carlo Borromeo (1538-1584), che, ospite del Vescovado veronese stesso, celebrò più volte Messa, nella cappella citata, nella quale una grande ed ornatissima lapide, festosamente lo ricorda. Non solo: uno straordinario dipinto, che domina l’altare – vedi foto, sopra – riproduce il Cardinale milanese, accanto al San Filippo Neri, ambedue inginocchiati dinanzi ad una quasi parlante Madonna con Bambino. Il 24 gennaio 2019, assente il vescovo, mons. Giuseppe Zenti, a causa d’un improvviso impegno, la Messa è stata celebrata dal vicario generale, mons. Roberto Campostrini. Dalle parole del quale, è emerso l’obbligo morale del giornalista di fare informazione, nel modo più corretto possibile e, come faceva San Francesco di Sales, attenendosi alla “verità”. Un elemento base, quest’ultimo, del giornalismo, che deve informare e poter informare, con massima indipendenza, trasmettendo il messaggio, quale esso è, nella sua realtà, non dimenticando che la stampa insegna, crea opinione, convince ed induce. Un’importante cerimonia, dunque, motivo anche d’incontro, non solo con la Chiesa, ma, anche con l’arte e la storia dell’ambiente, che ci ha ospitato.
Pierantonio Braggio