“Pratiche quotidiane di felicità”, il libro di Mario Raffaele Conti ed Elia Perboni che racconta il percorso per raggiungere la “felicità quotidiana”
Di: Annalaura Casciano
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Mario Raffaele Conti ed Elia Perboni sono scrittori e giornalisti. Hanno scritto insieme, oltre a Pratiche quotidiane di felicità edito Morellini Editore, anche Yogananda mi ha cambiato la vita edito Ananda Edizioni e la conferenza-spettacolo Yogananda Revolution Experience. Inoltre, recitano insieme nella commedia My Sweet George e curano la rubrica La mia pratica su Yoga Journal.
Le storie personali dei due scrittori si intersecano nel momento in cui scoprono entrambi lo Yoga, ne parlano e iniziano, dunque, ad approfondire le varie tematiche insieme. Tuttavia, non è solo questo unisce Conti e Perboni: nei loro progetti mettono molto della loro vita personale, dei loro interessi, come la musica che è uno dei collanti del loro rapporto e parlando con i giornalisti si intende bene la sintonia che contraddistingue la loro amicizia.
Il libro Pratiche quotidiane di felicità raccoglie le esperienze di quattordici personaggi, i quali raccontano il percorso intrapreso per raggiungere la “felicità quotidiana”. Nel libro, inoltre, vi è anche la spiegazione di alcuni esercizi di Yoga, molto semplici e adatti a tutti, principianti ed esperti. Pratiche quotidiane di felicità è un libro interessante, che propone un modo diverso di guardare alla vita. Restituisce, attraverso le testimonianze, delle vere e proprie soluzioni per affrontare determinate situazioni; è anche un libro sincero, poiché queste persone hanno aperto le porte della loro vita ai due giornalisti e hanno raccontato molti aspetti della loro quotidianità, persino quelli strettamente personali, quindi totalmente inediti.
L’obiettivo dei due giornalisti è quello di arrivare facilmente ad un ampio pubblico, non proponendo temi banali e visioni scontate dello Yoga, bensì parlando con un linguaggio giornalistico accessibile a chiunque, soprattutto a coloro che non hanno mai avuto modo di approfondire tale disciplina e che sono intenti ad approcciarsi per la prima volta.
Come avete scelto le persone da intervistare per Pratiche quotidiane di felicità?
Alcuni di loro li avevamo già intervistati per Yoga Journal, li conoscevamo già, altri invece li abbiamo cercati. Volevamo restituire un ventaglio ampio di personaggi, che facessero professioni diverse e che si fossero avvicinati allo Yoga in modo differente. Questo però per dimostrare come si può arrivare ad un risultato comune, ovvero ottenere un cambiamento.
Nel libro sono presenti alcuni esercizi da poter svolgere. Ma a chi chiede qual è il migliore da effettuare, se si è un principiante, per iniziare a praticare lo Yoga, essi rispondono:
Fermarsi! Concedersi del tempo, appena svegli, prendersi cinque minuti di pausa, rimanere immobili e respirare. Questo tempo farà la differenza, concederà un vero e proprio beneficio.”
Esiste un libro fondamentale, che sta alla base dello Yoga, che si chiama Yoga Sūtra e non tutti lo conoscono o lo consigliano, questo perché spesso si intende lo Yoga come un semplice modo di fare ginnastica. I giornalisti ci spiegano, però, cosa vuol dire realmente la parola “Yoga”:
In sanscrito ogni parola assume un significato diverso in base al contesto in cui si trova. La parola Yoga, letteralmente, vuol dire “insieme col divino” ed ha lo scopo di interrompere il flusso di pensieri e soprattutto di fermare la sofferenza.
E per voi, invece, cosa vuol dire?
“Yoga ergo sum: quando si entra nella pratica della meditazione, si riesce a scavalcare l’ego, andare oltre.
La chiacchierata con i giornalisti è stata molto intensa e si è parlato di nuovi progetti:
Innanzitutto continueremo con le nostre conferenze-spettacolo e con la pièce teatrale tratta dal nostro primo libro, che Franco Acquaviva ha diretto e adattato, intitolata My sweet George. Poi ci saranno sicuramente dei nuovi progetti a cui stiamo lavorando, insieme. Per esempio, il prossimo libro è figlio dei primi due: un mix di testimonianze e musica.
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