Donne artiste, tra stereotipi e pregiudizi: il simbolo della lotta alla disparità e alla differenza di genere
Di: Marina Storti
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L’arte femminista rappresenta il cambiamento messo in atto dalle artiste per abbattere stereotipi e pregiudizi e perseguire l’ideale di uguaglianza tra i generi. Riscrivere la storia, insomma, attraverso una nuova visione, per cui le donne nell’arte non siano soltanto muse e modelle, ma anche artiste.
Le donne artiste nella storia
Anticamente, la donna era considerata un soggetto di ispirazione per gli artisti uomini. Questo sebbene, grazie ad alcune testimonianze pervenutaci, sin dall’Antica Grecia sussistessero pittrici donne, la cui arte fu però destinata a rimanere marginale e sconosciuta. Soltanto con l’avvento del Rinascimento le figure femminili iniziarono a emergere. Tuttavia, il connubio donna-arte si affermò verso la fine degli anni Sessanta, un’epoca di cambiamenti e caratterizzata dai movimenti per i diritti civili.
In modo analogo si sviluppò la cosiddetta arte femminista: le prime artiste si imposero sulla scena con opere volte a riscrivere la storia e a eliminare gli stereotipi sulla differenza di genere in un mondo riservato quasi esclusivamente agli uomini. L’obiettivo di questo movimento risiedeva nella volontà di utilizzare l’arte per eliminare le disuguaglianze di genere.
Per tale motivazione, l’Università telematica Niccolò Cusano di Milano ha deciso di selezionare 5 artiste, pittrici talentuose, che hanno sfidato ogni pregiudizio in epoche ostili alla parità tra uomo e donna.
Artemisia Gentileschi
Gentileschi è una pittrice vissuta durante la prima metà del XVII secolo, nonché prima donna ad accedere all’Accademia di Arte del Disegno di Firenze. Figlia del celebre pittore Orazio Gentileschi, ella eredita dal padre il rigore artistico, che mescola a una drammaticità ripresa dalle opere di Caravaggio.
A seguito dello stupro subito da un amico del padre, Artemisia divenne l’icona della lotta alla violenza sulle donne. Difatti, le vicende personali influenzarono notevolmente la sua carriera artistica, facendo emergere una forza espressiva carica di rabbia e risentimento.
Mary Beale
Ritenuta una delle ritrattiste di maggior successo dell’epoca barocca, Beale nacque in Inghilterra nel 1633 e fu la prima donna ad aver scritto un trattato sulla pittura. Giovanissima, divenne sposa di un mercante appassionato di pittura, che le diede la possibilità di coltivare la sua passione per l’arte, lavorando a Londra. Si concentrò quindi sulle espressioni, facendo emergere un realismo che divenne il suo principale tratto distintivo.
Élisabeth Vigée Le Brun
Una delle più grandi ritrattiste del XVIII secolo, una delle poche donne ad essere ammessa all’Accademia Reale di Pittura e Scultura. Grazie alla pittura, Le Brun iniziò a frequentare dame e nobildonne, venendo di conseguenza introdotta alla corte di Maria Antonietta.
Oltre a un’artista talentuosa, era una donna molto avvenente, la cui bellezza attirò la malignità di tante persone.
Fu accusata, infatti, di condurre una vita dissoluta, all’insegna di relazioni adulterine. Inoltre, alcuni non ritenevano possibile che fosse l’autrice di opere così piene di talento.
Berthe Morisot
Pronipote del pittore protagonista del rococò francese Fragonard, e cognata di Edouard Manet, di cui fu musa, Morisot è ritenuta l’artista dell’impressionismo che più ha dovuto lottare contro i pregiudizi del tempo, divenendo però una delle più interessanti pittrici impressioniste dell’Ottocento.
Innovativa la scelta di dipingere scene domestiche di vita quotidiana, dove le donne eleganti della media e alta borghesia erano ritratte all’interno di abitazioni o giardini. L’attenzione ai dettagli (abiti, acconciature e accessori) era il suo punto di forza, favorito dall’esaltazioni di colori chiari, vivaci e luminosi e da una netta predilezione per il bianco.
Frida Kahlo
Kahlo è sicuramente una delle artiste che si sono maggiormente distinte per la tenacia con cui hanno combattuto difficoltà e pregiudizi. Nacque in Messico nel 1907 e divenne un grande esempio di forza per la capacità di trasformare la sua disabilità in arte. Nonostante una vita breve, segnata da malattie e incidenti, è ad oggi considerata l’artista più anticonformista del suo tempo.
L’esclusione delle donne dal mercato del lavoro attuale
Sedici Senatrici della Repubblica italiana hanno firmato un appello, ponendo l’attenzione su un dato altamente preoccupante: nella task force guidata da Vittorio Colao volta ad occuparsi della Fase 2 dell’emergenza sanitaria, le donne non hanno rappresentanza.
Infatti, su diciassette esperti, le donne sono solo quattro. La scarsa presenza femminile nel mondo del lavoro continua a essere un tema di attualità nel contesto italiano: le lavoratrici si trovano in situazioni da sempre più sfavorevoli rispetto a quelle vissute dai colleghi uomini.
Uno dei principali problemi che caratterizza il mercato del lavoro attuale è la difficoltà riscontrata dalle donne ad accedere a posizioni apicali, da sempre giudicate – o valutate – sulla base della loro volontà di avere dei figli, fattore fortemente discriminatorio.
Si auspica, quindi, che l’intervento delle Senatrici abbia portato a galla un problema spesso celato, che possa essere un veicolo di cambiamento. Ed è forte la speranza in un futuro che consideri le donne coinvolte nelle cosiddette “posizioni che contano” e in quei settori del mondo del lavoro da cui sono sempre state escluse.