L’ultimo turno di campionato si è rivelato denso di novità. La più importante secondo Eupalla: il crollo della Juventus allo Stadium
Di: Andrea Panziera
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L’ultimo turno infrasettimanale di campionato prima della lunga sosta natalizia si è rivelato denso di novità. La più importante è sicuramente l’inatteso crollo della Juventus allo Stadium contro una delle sue rivali storiche, la Fiorentina.
I viola hanno rifilato tre sonori ceffoni agli attoniti bianconeri, che al netto di qualche errore arbitrale hanno evidenziato preoccupanti lacune difensive, soprattutto fra gli uomini di maggiore esperienza. Se quelli che dovrebbero essere i pilastri del reparto arretrato, in primis il capitano Bonucci, palesano una consistenza pari a un panetto di burro esposto al solleone, viene meno ogni certezza anche per gli altri reparti. Serve a poco avere nelle proprie fila il miglior bomber del torneo.
Vero è che la squadra allenata da Prandelli si è finalmente espressa sui livelli che dovrebbero esserle consoni; tuttavia, alcune topiche clamorose della retroguardia juventina ne hanno agevolato in modo determinante i gol.
Per Pirlo e la dirigenza bianconera questa sconfitta, soprattutto per come è maturata e per le sue dimensioni, quasi certamente farà suonare un campanello d’allarme, soprattutto in vista degli importanti impegni che attendono la squadra alla ripresa del torneo.
Eupalla: dalla testa ai piedi… della classifica
Nel frattempo, si allarga il divario fra le due milanesi e il resto del plotone. Milan e Inter vincono entrambe, magari con qualche sofferenza, ma nella sostanza confermano le indicazioni dei turni precedenti. Pugnace fino all’ultimo secondo di gioco la prima, molto propositiva nei secondi tempi la seconda.
È sicuramente presto per preconizzare una lotta a due per lo scudetto; ciononostante, il vantaggio sulle immediate inseguitrici sta via via assumendo proporzioni ragguardevoli. Per quanto concerne i nerazzurri, l’assenza degli impegni di Coppa potrebbe giocare a loro favore in termini di risparmio di energie, con conseguente proficuo perseguimento dell’unico obiettivo realmente importante rimasto alla loro portata: il campionato.
In coda, la lotta si fa sempre più serrata. Il Toro, pur sprecando l’ennesima occasione di riscatto, dà qualche segnale di risveglio. Trame di bel calcio per tutti i 90 minuti.
Una menzione infine per il Benevento di Pippo Inzaghi: partita fra lo scetticismo generale, quasi una condanna ex ante alla retrocessione, la compagine campana ha inanellato una serie di prestazioni di tutto rispetto, andando a vincere nell’ultimo turno nel non agevole campo di Udine; e adesso veleggia oltre metà classifica, con un buon distacco sulle dirette concorrenti alla salvezza. In questo, come in altri casi, la mano dell’allenatore fa chiaramente la differenza. Chapeau!