L’odierno angolo di Eupalla riconferma l’equilibrio delle passate giornate di campionato. Ci chiediamo, ma ne dubitiamo, se il mercato di gennaio possa portare cambiamenti decisivi
Di: Andrea Panziera
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La 13esima di campionato conferma con qualche significativa variante l’andamento delle giornate precedenti.
Il Milan, a dispetto della prolungata assenza di Ibrahimovic, è compagine molto compatta, ben strutturata. Tutto il collettivo si aiuta vicendevolmente, riuscendo a superare anche qualche momento di difficoltà e dimostrando viepiù il suo buon diritto a rimanere in testa alla classifica.
L’Inter segue a ruota e alterna prestazioni abbastanza convincenti ad altre decisamente poco brillanti. Palesa soprattutto nel reparto difensivo una intesa a volte piuttosto approssimativa, cosa questa che contraddice quanto di buono la retroguardia aveva mostrato lo scorso anno, risultando la squadra con meno gol al passivo.
Le trame di gioco dei nerazzurri appaiono piuttosto monocordi: si riducono quasi sempre al lancio lungo per Lukaku, che cerca con alterno successo le triangolazioni con i compagni. Soprattutto, appare molto lenta la costruzione della manovra, per lo più in orizzontale, con le punte al seguito costantemente marcate e spesso raddoppiate.
Il piano B a cui ha fatto cenno Antonio Conte sembra una sorta di dramma pirandelliano: non si sa chi siano i personaggi e men che meno l’autore che dovrebbe confezionare una parte per loro.
Alle spalle delle due milanesi rafforza la sua posizione la Juventus, che sembra pian piano ritrovare un gioco convincente. Anche la condizione fisica appare in costante miglioramento.
Equilibrio: una questione di mercato?
Roma, Napoli e Lazio alternano prestazioni brillanti ad altre decisamente sottotono, mentre l’Atalanta conferma la sua predisposizione a essere la mina vagante del torneo. La Dea si è dimostrata in grado di competere alla pari e persino di umiliare qualche big; eppure, talvolta non si trattiene dal perdere inopinatamente con formazioni sulla carta molto più deboli.
Sassuolo e Hellas mantengono il ruolino di marcia delle provinciali di lusso, al contrario di Genoa e Torino, attualmente in coda alla classifica. A dispetto di una rosa di calciatori non certo modesta, queste non riescono a uscire dal tunnel della crisi. Dovranno probabilmente sudare le proverbiali sette camicie per rimanere nella massima Serie.
In conclusione, è abbastanza probabile ipotizzare che la lotta per le posizioni di vertice riguarderà le due milanesi e la Juve e che un ruolo non secondario sarà giocato dalle fatiche di Coppa. Di contro, nutro seri dubbi sul fatto che il calciomercato di gennaio possa mutare gli attuali equilibri, ossia portare cambiamenti decisivi in termini di rafforzamento di una squadra rispetto alle altre. Questo perché i soldi a disposizione, a motivo del calo degli incassi, non consentono a nessuno acquisti di player di primissimo livello; e, inoltre, la propensione di tutti i team pare più quella di vendere che di comprare.
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