Suscita scalpore il crollo del prezzo al barile del petrolio, ma il mercato del grezzo rimane all’interno di un trend negativo. Risalite dei prezzi vanno considerate come rimbalzi temporanei delle quotazioni
Di: Fabio Michettoni e Andrea Panziera
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Nei giorni scorsi ha suscitato grande scalpore l’improvviso crollo del prezzo al barile del petrolio, seppur con un parziale recupero negli ultimi giorni di contrattazione della corsa settimana. In realtà, il mercato del greggio rimane all’interno di un trend sostanzialmente negativo. Eventuali risalite dei prezzi, rebus sic stantibus, vanno considerate come rimbalzi temporanei delle quotazioni.
Le conseguenze del Coronavirus sulla contrazione dell’attività economica continueranno ad esercitare i loro effetti ancora per mesi. Si manterranno dunque un marcato surplus della quantità di greggio in circolazione e alcune conseguenti difficoltà. Anzitutto, difficoltà ad assorbire l’offerta di petrolio da parte di una domanda stagnante; quindi, a reperire siti di stoccaggio disponibili per una produzione ancora eccessiva nonostante il recente accordo sui tagli alla medesima.
La situazione potrebbe mutare solo in caso di uscita veloce dalla pandemia senza apprezzabili rischi di una seconda ondata, con una conseguente forte ripresa della crescita. Allo stato attuale, però, questa eventualità appare piuttosto remota.
Analisi tecnica
I futures di giugno hanno toccato il minimo della settimana a $ 6,05 in coincidenza dei prezzi negativi segnati dal future scadenza maggio. Ciò ha permesso ai prezzi di stabilizzarsi in qualche modo dopo il rally alimentato da uno short covering di breve periodo, più cha dall’assunzione di acquisti speculativi. Sebbene i mercati abbiano recuperato oltre il 50% delle loro precedenti perdite settimanali entro venerdì, nulla è cambiato nei fondamentali per per leggere in chiave rialzista l’andamento del greggio.
Una volta che il Coronavirus sarà tornato sotto controllo, la produzione dovrebbe aumentare così come i prezzi. Nondimeno, pensare che entrambi tornino ai livelli di gennaio è pura utopia. Per rivedere poi i livelli del greggio in area 65/70 dollari al barile servirà qualche anno. Possibile nel brevissimo una continuazione rialzista in area 19-21, ma la scadenza di giugno si attende piuttosto complicata.