L’Italia vince al Berlinale70 con “Favolacce” e Germano. L’orso d’Oro è iraniano grazie a “There Is No Evil” del regista Mohammad Rasoulof
A cura di: Roberto Tirapelle
LEGGI ANCHE: Coronavirus: l’Università di Verona punta sull’e-learning
I protagonisti italiani del Berlinale70
I fratelli d’Innocenzo (Fabio e Damiano), reduci dal film d’esordio La terra dell’abbastanza, con cui hanno riscosso notevole successo, si sono presentati in Concorso alla Berlinale70 con Favolacce, una favola nera ambientata in un quartiere periferico di Roma. “È un film scritto da noi a 19 anni e i due bambini protagonisti non siamo altro che io e Damiano da piccoli” ha dichiarato Fabio.
Elio Germano è il protagonista del film di Giorgio Diritti Volevo nascondermi, un’opera sulla figura di Ligabue, il grande pittore naif, con cui l’attore ha conquistato il premio. Germano è interprete anche nel film Favolacce.
“Il cinema italiano trionfa al Festival di Berlino. – ha esultato Paolo Del Brocco, delegato di Rai Cinema – Due premi a due film coprodotti da Rai Cinema in una edizione in cui tutto il cinema italiano è riuscito a primeggiare pur nella diversità di temi e stili”.
Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, ha affermato: “Questi due prestigiosi riconoscimenti confermano la qualità, la vitalità e la contemporaneità del cinema italiano capace di raccontare al mondo storie universali con eleganza e originalità”.
L’Orso d’Oro
L’Orso d’Oro è stato vinto, invece, da Mohammad Rasoulof con il film There Is No Evil (coproduzione tedesca, ceca e iraniana), una pellicola di denuncia contro il regime autoritario iraniano. Tuttavia, Rasoulof, figura di spicco del cinema indipendente iraniano, non era presente a Berlino: egli non può lasciare il suo paese per due anni. Hanno ritirato il premio Baran Rasoulof, figlia del regista, Farzad Pak e Kaveh Farnam. Nel 2010, Rasoulof è stato condannato a sei anni di carcere per aver girato senza permesso. La pena è stata poi ridotta a un anno e nel 2017 gli è stato ritirato il passaporto.
“Avevamo l’obiettivo comune di inviare un messaggio forte all’attuale situazione nel cinema iraniano. – ha dichiarato il regista, contattato dai produttori via cellulare dopo l’assegnazione del premio – Tutti coloro coinvolti nel progetto avevano precedentemente deciso di non accettare le circostanze esistenti nel mio paese e di dire di no a qualcosa che non possono accettare moralmente. Il nostro film è anche una dichiarazione contro la censura”.
Rasoulof a Berlino ha vinto anche due premi indipendenti, quello della Giuria ecumenica e il Guild Film Prize.
Berlinale70: i premi
Giuria Internazionale
Jeremy Irons (President), Bérénice Bejo, Bettina Brokemper, Annemarie Jacir, Kenneth Lonergan, Luca Marinelli e Kleber Mendonça Filho
Orso d’Oro
Sheytan vojud nadarad (There Is No Evil)
di Mohammad Rasoulof
prodotto da Mohammad Rasoulof, Kaveh Farnam, Farzad Pak
Orso d’argento Premio della Giuria
Never
Rarely Sometimes Always
di Eliza Hittman
Orso d’Argento per il miglior direttore
Hong Sangsoo per
Domangchin yeoja (The Woman Who
Ran)
Orso d’argento migliore attrice
Paula Beer in
Undine
di Christian Petzold
Orso d’argento miglior attore
Elio Germano in
Volevo
nascondermi (Hidden Away)
di Giorgio Diritti
Orso d’Argento per miglior sceneggiatura
Fratelli D’Innocenzo per
Favolacce (Bad Tales)
di Fratelli D’Innocenzo
Orso d’argento per eccezionale contributo artistico
Jürgen Jürges per la
fotografia in
DAU. Natasha
di Ilya Khrzhanovskiy, Jekaterina Oertel
Orso d’Argento Berlinale70
Effacer l’historique (Delete History)
di Benoît Delépine, Gustave Kervern
Credits ph: Berlinale