Curano l’intervento i Musei Civici di Verona, con il supporto di “Innerwheel”, Verona, in occasione del 200° anniversario della nascita di G. B. Cavalcaselle (1819-1877), cui è dedicato il Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta.
Esisteva a Verona, sino al 1891, in riva all’Adige, un grande edificio signorile, l’abitazione di Fiorio della Seta, eccellente costruzione, ornatissima di affreschi, eseguiti da Domenico Riccio, detto Brusasorci (1516-1567) e da Bernardino India (1522-1590). Nel 1882, Verona subì una terribile inondazione, per cui si decise di costruire gli attuali, straordinari ed utilissimi “muraglioni”, a futuro contenimento delle acque dell’Adige. La costruzione del muraglione, che si protrasse per un decennio, richiese l’abbattimento di diversi edifici, fra i quali, toccò l’infelice sorte, appunto, allo dstraordinario palazzo del ricco produttore e mercante di seta, Fiorio, appunto, della Seta. Dal quale, nel 1891, fu strappato il grande dipinto a muro – cm 257 x 223 – riproducente un’elegante, movimenta e colorita allegoria delle città di Verona – al centro, incoronata – di Rovigo e di Treviso. Il dipinto realizzato, fra il 1550 ed il 1555, da Bernardino India, è, ora, in restauro presso il veronese Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta, Verona. Un Museo che, con la nuova opera, il cui restauro terminerà fra circa un mese e mezzo, amplierà la sua offerta, in onore del grande Giovanni Battista Cavalcaselle (1819-1877), il legnaghese, che operò in molte città italiane ed europee, ricoprendo numerosi ruoli di elevato prestigio e contribuendo, con la sua opera di divulgazione della pittura italiana, alla crescita del prestigio e dell’immagine del Veneto e dell’Italia nel mondo. Il restauro in corso è stato ufficialmente presentato il 7 marzo 2019, dall’assessore alla Cultura del Comune di Verona, Francesca Briani, dalla direttrice dei Civici Musei veronesi, Francesca Rossi, e da Paola Raffaelli Riva, presidente dell’Associazione femminile “Inner Wheel”, Verona, che ha, molto saggiamente, finanziato l’importante operazione di restauro. L’incontro ha permesso alla dottoressa Rossi di fare da guida, nel Museo degli Affreschi – oltre 160 pezzi, dei quali, alcuni, dell’anno 996 – segnalando, fra l’altro, come sia volontà del Comune e dei Musei Civici di Verona, di dare forma ad un costruttivo collegamento fra le diverse unità degli stessi, per migliorare l’offerta museale della città scaligera. Ringraziamo la signora restauratrice, Francesca Siena, per la fotografia dell’affresco in tema.
Pierantonio Braggio