Segnali di debolezza nell’economia statunitense: il tracker della Fed di Atlanta prevede un primo trimestre in contrazione
Di: Fabio Michettoni
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Il tracker del PIL della Fed di Atlanta, attentamente monitorato, vede l’economia statunitense contrarsi nel primo trimestre e se trovasse ulteriori conferme, sarebbe il primo trimestre negativo in tre anni che capita proprio mentre si comincia a parlare di una possibile recessione, con il modello GDPNow della Fed di Atlanta che ha abbassato le sue previsioni per l’economia statunitense a una contrazione di un tasso annuo dell’1,5%.
La Fed di Atlanta taglia le precedenti previsioni, dopo che il governo degli Stati Uniti ha segnalato un deficit commerciale nettamente più alto per gennaio, da una, positiva , del 2,3% ad una previsione negativa. Le importazioni sono aumentate dalla fine dell’anno scorso e gli economisti affermano che ciò riflette le minacce del presidente Donald Trump di colpire Messico, Canada, Cina e altri partner commerciali con nuove tariffe sostanziali.
Questa minaccia complica il percorso del mercato azionario che potrebbe acuire la fase correttiva al limite dell’inversione di trend. Un febbraio ribassista non è anormale, ma le preoccupazioni sulla crescita economica e sui dazi potrebbero non risolversi prima di fine marzo, prolungando nel tempo la debolezza del mercato azionario.
Ora la domanda è, come un febbraio debole possa preparare il terreno per il mese prossimo, considerato che, per quanto febbraio sia storicamente negativo, marzo e aprile siano da considerare due dei mesi migliori dell’anno.
Perché il rapporto sull’occupazione di febbraio potrebbe spingere un mercato azionario nervoso verso una correzione più profonda.
Se il tasso di disoccupazione aumenta i partecipanti al mercato rivaluteranno la salute dei consumatori per il resto del 2025, e a seconda dell’entità di eventuali mancanze nel rapporto sui posti di lavoro, i partecipanti al mercato potrebbero immediatamente prezzare una contrazione della crescita, come un risultato con probabilità più elevata.
In questo scenario ci saranno domande più serie sul fatto che si tratti di una minaccia per la per la crescita che possa poi sfociare in una recessione, con aspettative per una correzione significativa del mercato azionario, se non proprio in un mercato ribassista in piena regola.