Osteria Moderna ad Arezzo e Ristorante Umani a Cortona: il “New Tuscan Style” di Emanuele Svetti
Di: Maria Mele
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Proviamo a ritornare indietro negli anni al tempo in cui, bambini, in auto con le nostre famiglie, si faceva sosta nelle osterie a fianco delle strade più frequentate e si mangiava cibo genuino su tavoli imbanditi con tovaglie a quadri.
“New Tuscan Style”: Osteria Moderna Arezzo…
Sono quegli odori e quelle atmosfere che prima ha voluto rievocare l’architetto Svetti nella rivisitazione di Osteria Moderna, all’uscita del casello autostradale di Arezzo.
Questa location si propone concettualmente come una moderna osteria destinata a chi viaggia, senza tralasciare l’opportunità che diventi anche un punto di riferimento per una clientela locale.
Ma come ricreare atmosfere tradizionali in un progetto innovativo? Come renterpretare in chiave moderna elementi della tradizione?
Nel caso di Osteria Moderna, il colore amaranto è stato il punto di partenza, una particolare tonalità di rosso, caldo e avvolgente, caro alla città di Arezzo
Un tocco di rosso fa più effetto di una secchiata d’acqua, amava ricordare Matisse
spiega Svetti
il rosso attrae, in qualche maniera “attacca”, in poche parole è quanto di meglio esista, per comunicare visivamente, il rosso è il colore dell’energia, ma anche quello del vino tanto caro alla mia terra, è potenza ed emozione; non a caso è anche uno dei colori più amati ad Arezzo.
ll colore da questo punto di vista ha avuto una duplice funzione: quella di creare un ambiente più armonioso e, allo stesso tempo, di modulare la luce nelle varie fasi del giorno per dar spazio ad una penombra estremamente rilassante.
Il progetto gioca infatti sui contrasti tra luci ed ombre, in un “dialogo” che vuol ricordare il romanticismo della luce rarefatta delle candele che si potevano trovare nei casali di campagna.
Il lusso per Emanuele Svetti si esprime, oltre che nell’uso di materiali e nella cura maniacale dei dettagli, nell’attenta calibrazione dell’equilibrio delle ombre. Un lusso che non è mai ostentato e che punta a un fascino senza tempo.
A volte è bello stupirsi e lasciarsi inebriare da profumi esaltanti, sapori decisi e colori tipici
ed è su questo concetto che è stato pensato l’involucro del locale. Realizzato come fosse una superficie continua, il pavimento è in resina epossidica, con inserti realizzati in graniglia decorata e ad effetto terrazzo alla veneziana, che creano un mix materico-cromatico anticonvenzionale.
Nella morfologia, come nella ripartizione degli spazi, c’è un richiamo all’osteria tradizionale. Come accadeva in passato, anche all’Osteria Moderna, si viene accolti nell’area “mescita”, che funge da filtro tra chi desidera fermarsi per una breve pausa e chi invece è in cerca di un luogo dove potersi accomodare. Come era tipico delle osterie, la zona ristorazione era nascosta all’occhio del passante, ma soprattutto divisa dall’area bar dove si giocava a carte e si beveva in compagnia. In questo caso, la zona caffetteria è il primo filtro, dotato di angoli che garantiscono comfort anche a chi si ferma soltanto per fare colazione o per un pranzo veloce.
Attraverso un sistema di setti metallici, realizzatosu disegno dello studio, si accede quindi all’area ristorante elegante e rarefatta, caratterizzata dal colore uniforme dell’ambiente su cui si integrano, con un uso calibrato, quasi come incisi, elementi metallici ed inserti in cemento.
… e ristorante Umami a Cortona
Per la seconda delle esperienze che vogliamo raccontarvi oggi dobbiamo invece lasciarci ammaliare dalle atmosfere orientali del ristorante Umami.
Siamo a Cortona, citta natale dell’architetto Svetti, all’interno del Parco Monumentale i “Giardini del Parterre” di evidente matrice ottocentesca.
Umami nella cultura Giapponese è il “Quinto Gusto”, il più sofisticato: un punto di partenza, ma anche di arrivo, nell’idea di Emanuele Svetti.
La sfida questa volta e’ data dal combinare la ricerca per una cucina fusion di qualità con un interior design “ruvido”, in alcuni dettagli scarno, ma al tempo stesso spettacolare, giocando sulle contaminazioni tra culture e tradizioni.
Il progettista ha voluto creare un confronto, per arrivare ad una sinergia con l’ambiente esterno: giustapporre al vecchio il nuovo, così come il liscio al ruvido, il rurale al costruito, il tutto reso possibile attraverso l’uso sapiente di pareti di verde verticale stabilizzato e grandi vetrate che rendono l’ambiente permeabile, luminoso e perfettamente integrato con il verde glauco della vegetazione del parco, in una “naturale continuazione” tra interno ed esterno dell’edificio.
Il ristorante, che si sviluppa su due piani, vede al piano superiore uno spazio interno che dialoga con la terrazza esterna, divisa simbolicamente da un portale rivestito in ottone e dal verde che ricopre il setto murario quasi a simboleggiare il passaggio verso una nuova evoluzione dello spazio interno. Ed è entrando nella terrazza coperta da una struttura in alluminio e vetro, che il visitatore può godere della magnificenza della vista sulla Valdichiana con la sua straordinaria bellezza.
Umami Cortona è un locale suggestivo, l’esempio di come la natura possa incontrare l’architettura creando uno spazio fluidamente permeato da arte e creatività, un’eccellenza nel panorama ristorativo Cortonese.
Articolo originale su Excellence Magazine Luxury