Dal ottobre 2025 a giugno 2026, il MAO di Torino ospita “The Soul Trembles”, una grande mostra dell’artista Chiharu Shiota
Di: Benedetta Breggion
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In copertina: L’opera Where are we going, al MAO Cr.ph.: Giorgio Perottino, Ufficio Stampa MAO Torino
Dal mese di ottobre 2025 a giugno 2026, il Museo di Arte Orientale di Torino ospita The Soul Trembles, una grande mostra monografica ad opera dell’artista Chiharu Shiota. Il museo è ora dimora delle sue iconiche installazioni di fili intrecciati, sculture e disegni che guidano i visitatori in un potente viaggio nell’universo interiore dell’artista: attraverso temi universali come identità, memoria e vita.
Con la mostra The Soul Trembles ospitata dal Museo di Arte Orientale di Torino, l’artista giapponese Chiharu Shiota, celebre per aver rappresentato il suo Paese all’edizione 2015 della Biennale di Venezia, offre un’esperienza immersiva e unica nel suo genere, presentando una retrospettiva sugli ultimi 25 anni della sua carriera.
Concepita in origine per il Mori Art Museum di Tokyo, nel 2019, per raccogliere la poetica essenziale dell’artista, The Soul Trembles si è arricchita nel frattempo anche di opere d’arte scaturite dall’esperienza del cancro.
È stata per Shiota un’occasione per creare qualcosa di universale e duraturo, frutto della riflessione su temi esistenziali come la vita e la morte. Una riflessione che si è intensificata in seguito alla diagnosi di recidiva del cancro che l’artista ha ricevuto poco dopo aver ricevuto l’invito della curatrice Mami Kataoka a lanciare questa mostra.
Le sue opere trasformano gli spazi in esperienze immersive in grado di sospendere il tempo e toccare le corde più intime dell’animo umano. L’esposizione riassume il sentimento e l’effetto attorno a cui ruota il desiderio dell’artista di rappresentare emozioni non esprimibili a parole. L’idea è quella di produrre qualcosa di universale, che sia in grado di coinvolgere lo spettatore, smuovere il suo cuore: far tremare l’anima.
L’approdo al MAO
The Soul Trembles trova così dimora in una delle “ambasciate” della cultura asiatica più importanti in Europa.
Dopo il debutto in patria seguito da alcune tappe in Asia, The Soul Trembles approda in Europa, dove si confronta con l’impressione del pubblico europeo. Dopo l’esposizione al Grand Palais di Parigi, è ora la volta di Torino, che ospiterà la mostra fino a giugno 2026.
Il Grand Palais ha rappresentato un’opportunità per debuttare in spazi grandi e famosi. A Torino, invece, la mostra avrà un respiro più intimo, più a diretto contatto e dialogo con il passato, in interessanti giochi filologici. Una mostra più ridotta in termini di spazi fisici, ma non certo in termini di numeri e visibilità. Dall’inizio della mostra, infatti, il Museo ha registrato numeri record di visite nella sua storia e ha ricevuto l’apprezzamento di ben 300 direttori museali provenienti da tutto il mondo, ospiti della conferenza annuale CIMAM.

Chiharu Shiota
Nata e cresciuta in Giappone, Chiharu Shiota si è formata tra il suo paese natale e l’Europa. Con la sua arte, l’artista vuole parlare all’animo umano con linguaggi universali, in grado di trascendere i confini geografici e temporali che dividono gli esseri umani.
Affronta temi esistenziali, problemi che l’umanità ha cercato di risolvere in tutte le epoche storiche (a questo si deve anche la scelta di porre in dialogo l’arte contemporanea di quest’artista con il passato del Giappone). Tra questi problemi, emerge la questione dell’esistenza e della morte, ma anche il rapporto con la terra, con la madre terra e con la maternità. Un altro tema fondamentale, tutto suo, è quello della presenza nell’assenza, in cui ancora più efficacemente riesce ad esprimere concetti che il linguaggio non riesce a racchiudere.
Attraverso questa panoramica del suo ultimo quarto di secolo, si può notare come sia passata dalla pittura all’uso del suo corpo come tela, all’uso dei vestiti e, infine, dei fili. Sono proprio i fili a diventare la sua tavolozza di colori con cui espande la sua creazione artistica nello spazio e crea un’esperienza immersiva per sé e per il pubblico. Solo tre sono i colori che fanno parte del suo vocabolario emotivo: il rosso, il bianco e il nero. Colori che, per pura coincidenza corrispondono anche ai colori del logo del MAO. Ognuno di essi ha un significato fondamentale che racchiude un universo di concetti, idee ed emozioni.

Il MAO di Davide Quadrio
La realizzazione di questa esibizione, che coinvolgerà l’istituzione museale per ben otto mesi, fa parte di una visione più ampia che l’attuale Direttore del MAO di Torino, Davide Quadrio, porta avanti con fermezza e continuità dall’inizio del suo incarico. Le sue manovre hanno rivitalizzato e rafforzato con vigore la presenza del Museo nel territorio sia a livello regionale che a livello internazionale.
Nell’approccio di Davide Quadrio, la sua comprensione della realtà asiatica odierna si accompagna con equilibrio all’attenzione per il patrimonio storico da custodire. Il MAO si rivela, quindi, un importante spazio di tutela culturale che cerca un dialogo costante con il mondo contemporaneo.
The Soul Trembles, in questo contesto, si è rivelata una sfida rilevante per l’istituzione, affrontata tuttavia con audacia e successo. Inserire l’artista contemporanea nell’istituzione di conservazione del patrimonio storico asiatico significa intraprendere un intreccio di prospettive, di transizioni vertiginose tra periodi storici che permettono di percepire, all’interno di questi ambienti raccolti, la profondità dei salti cronologici e dei confronti tra momenti storici.





