Domenica 26 ottobre la Casa Museo della Fondazione Fioroni di Legnago (VR) ha ospitato il restauro dei due Leoni di San Marco del XVI secolo
Di: Liliana Ghellere
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Grazie all’impegno e alla progettualità dell’ Archeoclub d’Italia APS – sede di Legnago, che lo scorso anno ha festeggiato il 50° anniversario della sua costituzione, nella persona della Presidente Dolores Coltro e di tutto il Direttivo, in collaborazione con la Fondazione Fioroni, il Comune di Legnago e la Banca BCC Veneta, i due preziosi Leoni Marciani sono stati restituiti alla comunità, dopo un accurato intervento di pulitura e restauro conservativo.
A condurre l’incontro è stato Francesco Occhi, che ha presentato l’evento accompagnando il pubblico in un percorso di storia, arte e memoria.

Un gesto d’amore per la città e la sua storia
In apertura, il Presidente della Fondazione Fioroni, Luigi Tin, ha rivolto un caloroso benvenuto ai presenti, sottolineando l’importanza della collaborazione tra istituzioni e associazioni per valorizzare il patrimonio cittadino.

A seguire, la Presidente Coltro ha ricordato:
«Custodire la nostra storia è un segno di cultura, di amore e di attenzione per la nostra città. I Leoni Marciani sono distribuiti in vari punti di Legnago: ben sette facevano sfoggio della loro bellezza. Oggi cinque sono ancora visibili in diverse zone della città, mentre la sesta è stata abbattuta e utilizzata come materiale di scarto; oggi priva degli arti e delle grandi ali, si trova presso un’abitazione privata. La settima, infine, è stata sostituita da una versione più recente. I due Leoni restaurati – uno nel cortile del Palazzo Fioroni e l’altro in via XX Settembre, a pochi passi dal Teatro Salieri – rappresentano un primo passo concreto per stimolare altre Associazioni, Enti o cittadini a intraprendere interventi simili, contribuendo così a preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale della città».

Coltro ha inoltre espresso profonda gratitudine al Direttore del Museo Federico Melotto, per la dedizione, la competenza e la costante collaborazione che hanno contribuito in modo determinante alla riuscita del progetto, insieme a tutti coloro che ne hanno sostenuto la realizzazione.
Restauro, la relazione tecnica: l’intervento del Direttore Melotto
Il Direttore della Fondazione Fioroni, Federico Melotto, ha sottolineato l’importanza del restauro:
« Oggi è un giorno felice perché abbiamo restituito all’antico splendore due pezzi fondamentali del patrimonio culturale di Legnago. Questi Leoni hanno resistito a molte vicissitudini e rappresentano un patrimonio davvero significativo. É interessante notare che almeno quattro dei sei Leoni Marciani presenti in città potrebbero essere attribuiti a Paolo, cugino del celebre architetto veronese Michele Sanmicheli, presente a Legnago all’inizio degli anni Trenta del Cinquecento. É probabile che la loro realizzazione sia opera sua o della sua scuola».
Autorità e Associazioni unite in un momento di orgoglio collettivo
All’inaugurazione erano presenti numerose autorità, a conferma dell’importanza culturale dell’iniziativa agli occhi delle istituzioni:
Il Vicepresidente della Provincia di Verona Stefano Negrini
Il Sindaco di Legnago Paolo Longhi
L’Assessore al Bilancio Daniela De Grandis
L’Assessore alla Cultura Gianluca Cavedo

oltre a rappresentanti delle Associazioni del territorio e a un pubblico numeroso e partecipe.
Il taglio del nastro ha suggellato simbolicamente la conclusione dei lavori e la rinascita dei due Leoni di San Marco, che tornano a essere testimoni visibili del legame storico tra Legnago e la Serenissima.

Musica e poesia per celebrare la rinascita dei Leoni
L’evento è stato impreziosito da momenti musicali di grande intensità emotiva, che hanno accompagnato la narrazione del restauro, e da un intermezzo poetico particolarmente toccante: la lettura di una poesia dedicata a Legnago e ai Leoni Marciani, scritta da un’eccellenza del territorio, la poetessa Luciana Gatti.
Un incontro che ha saputo unire arte, storia e sentimento, confermando come la tutela del patrimonio culturale sia anche un atto di amore e di comunità.





