Nella magia intramontabile di Verona, Klimt e Shakespeare si incontrano in ”Un bacio senza tempo”, al Teatro Ristori fino al 21 settembre.
Di: Sofia Boscagin
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A Verona il tempo sembra non esistere: città storica e città dell’amore, dove resti romani, tracce medievali e rinascimentali convivono armoniosamente con miti, leggende e tradizioni in continua evoluzione.
Patrimonio UNESCO, fertile centro culturale e artistico, nonché scenografia del dramma shakespeariano, Verona ospita dal 7 giugno al 21 settembre ”Un bacio senza tempo”: una mostra immersiva in cui l’etereo Bacio (1907-1908) di Klimt dialoga con l’amore segreto vissuto da Romeo e Giulietta all’interno delle antiche mura della città. Il Teatro Ristori si fa cornice di questo evento straordinario.
TEATRO RISTORI: il luogo dell’incontro
Il teatro si trova nel centro storico di Verona, a pochi passi dall’Arena, dalle fermate dell’autobus e a 20 minuti a piedi dalla stazione Porta Nuova.
Costruito nella metà dell’Ottocento, prende il nome da Adelaide Ristori, una delle più celebri attrici teatrali italiane, che proprio all’interno di questo teatro ottenne un grande successo. Alla fine del ‘900 il teatro attraversò un periodo difficile e rimase chiuso per anni, fino alla riapertura nel 2012, resa possibile dalla Fondazione Cariverona che, con l’obiettivo di tutelare l’edificio e restituirlo al suo ruolo sociale e culturale, ne effettuò il restauro, rendendolo finalmente agibile.
Anche il teatro, come la mostra, si fa luogo di incontro fra passato e presente: dal ridotto, modernizzato durante il restauro, si accede alla sala all’italiana, caratterizzata dalla tipica forma a ferro di cavallo, dal doppio ordine di palchi e dalla platea. Tradizionalmente, l’arco scenico separa il palco dal pubblico, ma in quest’occasione le barriere scompaiono e, senza distinzione di ruolo o status sociale, lo spettatore viene coinvolto a 360° in uno spettacolo immersivo che rappresenta un vero e proprio esempio di arte totale.

Allestimento ed esperienza artistica
In quest’occasione la sala indossa vesti moderne: sospesi in aria, grandi teli tecnici coprono le balconate e diventano superfici per le proiezioni digitali. La platea si trasforma in uno spazio avvolgente in cui lo spettatore può sedersi o muoversi liberamente, entrando in relazione diretta con i quadri che escono dalle loro cornici per diffondersi in tutto lo spazio, pavimento compreso.
Una mostra immersiva
”Un bacio senza tempo” è uno spettacolo in cui arte, danza, musica e teatro convivono e collaborano per creare un’atmosfera magica e immersiva. Anche gli elementi tecnici diventano strumenti narrativi e lavorano insieme per stimolare i sensi dello spettatore. Luci soffuse e giochi di ombre modulano l’atmosfera e trasformano l’ambiente in uno spazio vivo. Le proiezioni animano i dettagli dei dipinti, ricostruiscono la città di Verona e raccontano l’amore di Romeo e Giulietta, illuminando l’architettura del celebre balcone.
La musica non è un semplice sottofondo, bensì la voce del racconto: alternando momenti di tensione e di intimità, il suono si intreccia con le immagini e ne amplifica la bellezza. Il compositore Luca Longobardi fonde stili musicali in un unico show senza tempo: da Schönberg — esponente della Secessione Viennese — a riletture di Beethoven; da Brian Eno a David Bowie (in versione tedesca). Non mancano composizioni originali come le Ariane.
”Un bacio senza tempo”: lo spettacolo

Gustav Klimt (1862-1918), protagonista della Secessione Viennese, è stato fra i primi artisti ad affrancarsi dalla tradizione accademica per aprire le porte a nuove tendenze.
Klimt si lasciò affascinare dall’Art Nouveau e dal simbolismo. Durante un viaggio a Ravenna nel 1903 rimase abbagliato dai mosaici bizantini, dando così inizio al suo periodo aureo, caratterizzato da una tavolozza dominata dal colore oro, da motivi decorativi e figure femminili.
In questa sua fase, Klimt dipinse Il bacio (1907-1908). In uno spazio astratto, sospesi fra un prato fiorito e uno sfondo dorato, carico di simbolismo, una coppia si fonde in un abbraccio. L’uomo, in un atteggiamento protettivo, cinge e bacia la donna, che si abbandona all’unione del loro amore. I loro corpi si distinguono solo grazie alle diverse texture delle vesti: motivi geometrici e rigorosi per lui; circolari e floreali per lei.
La coppia, avvolta dall’oro e immersa in un’atmosfera senza tempo, racconta la stessa poesia del dramma shakespeariano in cui l’amore va oltre le convenzioni e supera la precarietà della vita per celebrare l’immortalità di un sentimento.
Il mito di Romeo e Giulietta

Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, appartenenti a famiglie rivali, si incontrano ad un ballo in maschera e si innamorano a prima vista. Dopo essersi sposati in segreto, Romeo viene esiliato perché, in un duello, uccide Tebaldo, cugino di Giulietta. Nella disperazione, l’innamorata assume una pozione che la farà sembrare morta, così da poter fuggire con il suo Romeo. Egli, ignaro del piano, raggiunge la tomba di Giulietta e si avvelena al suo fianco. Nel frattempo, l’effetto della pozione svanisce su Giulietta, che si risveglia e, nel vedere Romeo morto, si pugnala al suo fianco.
Solo di fronte ai figli morti per amore, le due famiglie si riconciliano.
Nella mostra, dopo lo scontro fra le due casate, il sipario si apre e la luce illumina il balcone in cui i due giovani si promisero amore eterno. In questo momento, la poesia di Shakespeare incontra l’etereo Bacio di Klimt.
Il passo a due di Alessandra Celentano
Solo il sabato, lo spettacolo viene arricchito da una performance: due ballerini danzano sulle note di ”Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, in un passo a due coreografato da Alessandra Celentano.
Lo spettacolo si conclude con la proiezione dell’Albero della vita (1905-1909), simbolo di rinascita e eternità.
«Questa stanza non ha più pareti
Ma alberi, alberi infiniti». Gino Paoli, Il cielo in una stanza.
Orari di apertura
Esperienza immersiva: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Esperienza immersiva + performance di danza: ogni sabato alle 12.00.
Durata: 45 minuti.
Autori Massimiliano Siccardi e Luca Longobardi. Coreografie di Alessandra Celentano.
Organizzata da Teatro Ristori e Fondazione Cariverona, con il patrocinio del Comune di Verona e il contributo della Direzione generale Spettacolo.