Le opere d’arte di Giuseppe Gabellone a Palazzoirreale, in dialogo con gli spazi di lavoro e di esposizione di Bosca, l’azienda vinicola che ha dato i natali allo spumante italiano

Di: Maria Mele

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A dispetto del nome, quello di PALAZZOIRREALE a Canelli è un formidabile intervento culturale, del tutto reale, voluto dalla famiglia Bosca con l’intento di restituire al territorio quanto di prezioso il territorio ha loro donato.
A Canelli, dove nasce lo spumante italiano, la famiglia Bosca è attiva nella produzione vitivinicola da sei generazioni.

Palazzoirreale, ph: Maria Mele
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Da quel lontano 1831, quando Luigi Bosca decise di fondare la sua casa vinicola, portata poi anche oltreoceano con uno spirito da pioniere da Carlo Bosca (detto Mister Moscato), la famiglia ha sempre incarnato la maestria, l’audacia e l’entusiasmo del saper fare vino.

Da qualche anno, però, le grandi cantine di Canelli (Gancia, Contratto, Coppo, Bosca) hanno sentito forte la necessità di raccontarsi e fornire una chiara testimonianza della grandezza e unicità della civiltà vinicola piemontese. E’ da questo impegno che nascono le Cattedrali Sotterranee, la riscoperta delle monumentali cantine storiche di Canelli, scavate nel tufo calcareo del sottosuolo per oltre 20 km e che raggiungono una profondità di 32 metri. 

Palazzoirreale, ph: Maria Mele
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Simbolo della grandiosità delle attività vinicole del territorio, le Cattedrali Sotterranee sono state riconosciute nel 2014 Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’UNESCO, insieme ai territori di Langhe e Roero, in quanto costituiscono beni unici e non rintracciabili in nessun altro luogo del mondo.

Oggi al timone dell’azienda Bosca ci sono i fratelli Pia, Gigi e Polina che continuano nella missione familiare di innovazione ed esplorazione di nuove strade mettendosi coraggiosamente in gioco anche con questo progetto di arte contemporanea.

PALAZZOIRREALE nasce infatti dalla visione di uno spazio, fisico e mentale, che riesca a fondere il linguaggio artistico con il territorio e con la tradizione spumantiera.

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Un’Utopia? Polina Bosca non la pensa così e insieme a Diana Berti, responsabile creativo, e Giorgio Galotti, curatore e esperto di valorizzazione del territorio, dà vita nel 2024 alla prima esposizione con opere di Patrick Tuttofuoco. A queste fanno seguito, dal 18 maggio scorso, quelle dell’artista Giuseppe Gabellone.

Il progetto nasce dal recupero di un gruppo di edifici liberty che hanno ospitato a lungo la linea di produzione e che ancora ospitano alcune lavorazioni. Oltre agli spazi espositivi, completerà il progetto un archivio fotografico, ARCHIVIO FUTURO, che indagherà la relazione delle opere e del territorio e la loro evoluzione.

L’esposizione, in corso fino al 28 settembre, è un particolarissimo racconto visivo che, attraverso pittura, scultura e luce, entra in dialogo con le cantine e zone produttive dello stabilimento.

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Oltre ad opere dell’artista in prestito da diverse gallerie l’esposizione presenta, infatti, anche un’opera site specific – Tramonto scivola- concepita dall’incontro di Gabellone con gli ambienti di PALAZZOIRREALE.

“Un opera che vuole farci fermare a riflettere, fortemente emozionale“. Così la definisce Paolina Bosca, che ci racconta anche della convivenza consapevole tra opere d’arte e processi produttivi nel sito e di quale fortissimo investimento l’azienda stia affrontando con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio all’arte. 

I progetti futuri prevedono infatti l’allestimento di nuovi spazi per ospitare una collezione permanente.

Proprio nella relazione tra arte e territorio sta il fulcro della progettualità di PALAZZOIRREALE, che desidera restituire al territorio una nuova ricchezza artistica e culturale.