Dai massacri ignorati alla speculazione sfrontata: mentre il mondo brucia, i potenti giocano con i mercati e la dignità altrui

Di: Andrea Panziera

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Mentre mi apprestavo a raccogliere le idee per questo articolo sono state proiettate su tutte le TV le immagini terrificanti dell’attacco missilistico a Sumy e quelle del bombardamento di un ospedale gestito dalla Chiesa anglicana nella striscia di Gaza. Non si conosce il numero esatto delle vittime, ma sicuramente in entrambi i casi sono molte decine. Da quando il nuovo inquilino della Casa Bianca ha inviato i suoi rappresentanti a Mosca e Tel Aviv, la situazione sul terreno è peggiorata, anche perché questi signori finora si sono distinti esclusivamente per dichiarazioni cervellotiche e gesti inconsulti. Tregua, pace, rispetto almeno dei giorni di festività condivisi, rimangono miraggi e prospettive del tutto improbabili quanto inverosimili, parole vacue sparse al vento senza il ben che minimo riscontro con la realtà.
Mi chiedo se sia ipotizzabile addivenire ad un accordo, pur minimamente accettabile, con criminali della peggior specie quali senza alcun dubbio sono Putin e Netanyahu, ma non riesco a trovare nessun motivo razionale o plausibile per una risposta positiva. Certo, hanno gioco facile i “pacifinti senza se e senza ma”, ad invocare la fine dell’ostilità, a parlare o sproloquiare sulle spese militari per rafforzare la difesa europea. Accusare di essere dei guerrafondai coloro i quali li invitano a ragionamenti meno semplicistici, è un giochino facile ma infantile, proprio di chi cerca scorciatoie non percorribili in situazioni che necessitano di analisi non banali e proposte adeguate. La parola Pace non può mai divenire uno dei sinonimi mascherati di “resa al despota di turno”; qualora così fosse ricorderebbe molto da vicino il concetto kantiano di Pace Perpetua, ovverosia quella del camposanto. Mi vedo costretto a constatare che, a costoro, la storia del secolo scorso non ha insegnato assolutamente nulla e parlo non soltanto della seconda guerra mondiale, ma di quanto accaduto dopo, con le invasioni dei Paesi dell’Europa dell’Est, di quello che avviene negli Stati che chiedono di non essere più sudditi del Cremlino (leggi Cecenia e Georgia, ma non solo).


Sul versante Medio – Orientale, ferma restando la condanna senza appello per le azioni terroristiche di Hamas e di tutte le fazioni estremiste che hanno preso e tengono in ostaggio oltre 50 cittadini ebraici e la maggioranza del popolo palestinese, quello a cui stiamo assistendo quotidianamente si configura come un genocidio; l’obiettivo è eliminare in modo definitivo la prospettiva e finanche la sola idea di uno Stato di Palestina autonomo, per costruire su quel territorio un Resort per super ricchi, il cui progetto sta già prendendo forma. Chiedo venia ai lettori per questo lungo preambolo, che poco c’entra con l’argomento di questo articolo; tuttavia, tacere di fronte allo sterminio di esseri umani a cui stiamo assistendo in queste ore era per me insopportabile. Da ieri le televisioni di tutto il mondo stanno mandando in onda un video in cui Trump, nel corso di un meeting con alcuni magnati dell’Elite economico –finanziaria, suoi sostenitori e amici, si vanta di aver fatto guadagnare loro molti milioni di dollari dopo i suoi ripetuti interventi sul tema dei dazi. Alcuni parlamentari del partito democratico hanno chiesto alle Autorità competenti, ossia alla SEC, di intervenire perché a loro dire esisterebbe il fondato sospetto di “insider trading”. Se mi è concesso un parere tranchant, questa supposizione è in realtà una certezza, avvalorata sia dalla mia più che trentennale esperienza lavorativa nei Mercati finanziari, ma soprattutto da una semplice disamina della cronologia di quanto accaduto.
Ogni individuo che possegga una minima conoscenza delle dinamiche di Borsa, sa bene che a dettare le regole del gioco e quindi gli accadimenti successivi, sono le aspettative, spesso corroborate da annunci più o meno espliciti che le indirizzano. Le minacce di dazi imponenti verso l’universo mondo, usando una tabella del tutto farlocca che non conteneva alcun riferimento alle presunte imposte applicate dai Paesi esportatori, bensì le percentuali dei reciproci saldi delle bilance commerciali, potevano avere un unico effetto: far crollare i mercati il giorno successivo. Annunciare la parziale retromarcia riguardo a questi insensati provvedimenti, magari sussurrando prima la notizia a qualcuno sicuramente non scelto a caso, ha consentito di beneficiare del corposo rialzo delle quotazioni giocando d’anticipo.

Riassumendo: vendi, magari allo scoperto, prima che io annunci un cataclisma nelle relazioni commerciali con il resto del mondo e compra prima che io smentisca me stesso, parlando di sospensione temporanea di queste misure. Se fosse stato ancora in vita, Giulio Andreotti avrebbe chiosato: “a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. La SEC, l’Organo di Vigilanza sul mercato finanziario americano, aprirà un’indagine, soprattutto dopo le improvvide vanterie, veicolate in mondovisione, nella riunione conviviale fra Trump e una parte della platea dei suoi beneficiari? Ne dubito fortemente, anche perché la Governance della SEC è stata da poco rinnovata insediando al vertice uomini a lui legati. Un’ultima chiosa sui dazi, per il momento sospesi ma non per tutti, applicati a casaccio senza alcun senso economico logico, la cui entrata in vigore verosimilmente avrebbe un impatto frenante o addirittura recessivo sulla crescita a livello globale. Trump ha trionfalmente e tronfiamente affermato che i Paesi europei si sono comportati da parassiti nel confronti degli USA, quindi devono pagarne il conto e che i leader di molte Nazioni stanno baciando il suo deretano pur di addivenire ad un accordo sui dazi con lui. Mi chiedo se la UE, a livello di Comunità di Nazioni interconnesse o di singole realtà statali, dopo la grave accusa di cui sopra, sia propensa ad emendare i suoi presunti peccati accodandosi alla fila dei bacia – fondoschiena. Certo, la negoziazione di un buon accordo che eviti ripercussioni economiche potenzialmente gravi è la strada di gran lunga preferibile; tuttavia la salvaguardia della dignità non può divenire un optional al quale rinunciare senza battere ciglio. Soprattutto se il prezzo da pagare è la metaforica apposizione di labbra su un paio di chiappe flaccide e avvizzite.