L’incertezza politica e monetaria statunitense spinge gli investitori verso titoli di qualità in un clima di alta volatilità
Di: Fabio Michettoni
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La scorsa settimana il presidente Donald Trump ha segnalato agli investitori del mercato azionario che sono soli. Il presidente
della Federal Reserve Jerome Powell probabilmente trasmetterà un messaggio simile quando i responsabili delle politiche
monetarie si incontreranno questa settimana.
È proprio per l’evidenza che i rischi al rialzo per l’inflazione e nonostante la recente debolezza dei mercati azionari, ci siano
poche possibilità di un ‘Powell put'” nella prossima settimana. Una “put” di Powell, o della Fed, si riferisce all’idea che un forte
calo del mercato azionario spingerebbe i decisori politici ad adottare misure volte a sostenere l’economia attraverso tagli dei
tassi di interesse o altre misure o segnali.
Gli investitori hanno parlato di una put “figurativa” della Fed, almeno da quando il crollo del mercato azionario dell’ottobre 1987 spinse la banca centrale guidata da Alan Greenspan ad abbassare i tassi di interesse. Un’opzione put effettiva è un derivato finanziario che dà al detentore il diritto, ma non l’obbligo, di vendere l’attività sottostante a un livello stabilito, noto come prezzo di esercizio, fungendo da polizza assicurativa contro un calo del mercato.
Domenica scorsa, il presidente ha demolito ogni idea che il mercato fosse vicino a innescare un “Trump put” quando ha ampiamente ignorato una domanda sul fatto che le sue aggressive politiche tariffarie potessero portare a una recessione, sostenendo che i vantaggi a lungo termine di una rielaborazione del sistema commerciale ne sarebbero valse la pena. In altre parole, investitori ed economisti sono stati costretti a riconsiderare le aspettative che Trump avrebbe ceduto sui dazi o altre minacce alla crescita per paura delle conseguenze economiche o di un trend di mercato a breve termine.
È significativo che gli osservatori del mercato abbiano notato che il rimbalzo di venerdì è avvenuto in una giornata in cui Trump
è stato insolitamente silenzioso sulle questioni tariffarie.
Per gli investitori il problema non è tanto il colpo subito finora dall’economia, quanto piuttosto il timore che l’incertezza che
circonda i dazi e le altre politiche di Trump stia paralizzando le aziende e, in una certa misura, i consumatori, gettando i semi
per un eventuale rallentamento che potrebbe iniziare a minare gli utili.
L’indice di incertezza della politica economica statunitense, attentamente monitorato e sviluppato dagli economisti Scott
Baker, Nick Bloom e Steven Davis, è salito a un livello visto l’ultima volta all’inizio della pandemia di COVID-19.
Gordon di Schwab ha affermato che l’incertezza sottolinea l’importanza di mantenere l’esposizione a titoli di qualità all’interno
di qualsiasi settore o indice. La qualità, in questo caso, si riferisce ai titoli di società con una storia di profitti e una crescita
costante degli utili.
Ciò può sembrare ovvio, ha osservato, ma quando gli investitori guardano alle sovraperformance più costanti, anche quando le azioni sono in calo, queste provengono in gran parte da aziende con profili di utili relativamente solidi, molta liquidità in bilancio, bassa volatilità e un rischio di esposizione estera inferiore.