Il 12 marzo al Liceo Da Vinci di Cerea andrà in scena Freevola, uno spettacolo dedicato alla parità di genere, organizzato dal Cantiere delle donne

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Il Cantiere delle donne, associazione che lavora per la parità di genere ad ogni livello, porta in scena un nuovo format dedicato al tema, in collaborazione con Bcc Veneta, questa volta all’interno di un liceo della Provincia di Verona, Cerea, il Liceo Da Vinci.  E’ il secondo evento dopo quello fortunato di Selvazzano Dentro (Pd), che si è svolto il 10 marzo scorso, con un sold out, sempre in collaborazione con Bcc Veneta.

In scena un vero e proprio grande gioco della parità che vuole coinvolgere tutti, soprattutto i più giovani, in un cambio di mentalità e di prospettiva.

Nel mese che da sempre viene associato alle donne, quello di marzo, l’associazione propone un nuovo format che prevede lo spettacolo di e con Lucia Raffaella Mariani, attrice pugliese di stanza a Roma, e un successivo talk show di riflessione che coinvolgerà i ragazzi, i docenti dell’istituto scolastico e i rappresentanti delle istituzioni locali.

 FREEVOLA estremizza l’insostenibile bisogno di ammirazione. Lucia Raffaella Mariani entra sul palco per partecipare a un concorso, sorride a pieni denti, disperata e dice: “Se ho capito bene il concorso funziona così. Ho un’ora di tempo per farmi amare da voi, per quello che sono.” 

Gli spettatori saranno coinvolti nel monologo dell’attrice per poi essere protagonisti anche del dibattito successivo che vedrà un confronto tra:

Carmen De Simone – Dirigente scolastica

Elena Spanti – Vicaria

Chiara Sandrini – Psicologa dell’Istituto

Marco Franzoni – Sindaco di Cerea

Cristina Morandi – Assessore Politiche Sociali e Pari Opportunità Comune di Cerea

Lara Fadini – Assessore Istruzione Comune di Cerea

Silvia Verzola – Presidente Commissione Pari opportunità

Lucia Raffaella Mariani – attrice

Modera il dibattito Micaela Faggiani giornalista e Presidente del Cantiere delle donne

LO SPETTACOLO

FREEVOLA- confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione di e con Lucia Raffaella Mariani

Link al video integrale: bit.ly/freevola-video-hd

Link al trailer: bit.ly/freevola-trailer

IL TEMA

“Gli uomini guardano le donne, le donne osservano sé stesse per essere guardate” John Berger, Questione di sguardi, Il Saggiatore, 2022

Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di me stessa, non solo degli altri, di me stessa. La voce della sorvegliante sussurra: “Devi piacere a tutti, soprattutto ai maschi etero e coi soldi. Devi essere ammirata, piacevole, piacente. Devi piacere! Stai attenta che ti sorveglio, perché se piacerai agli altri sarai felice. Sii bella, sii simpatica, sii brillante, occupa poco spazio, sorridi, profumati, dalla, o almeno falla annusare, conquista, non ti stancare, conquista! Vedrai che ti ameranno!”. E la sorvegliata non sa se è d’accordo. Sente, come tutti, che vuole essere felice e amata.

Come si gestisce questo conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? Tra noi stesse che ci sorvegliamo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l’ammirazione che si ottiene l’amore?

Il corpo agisce poi nel mondo il risultato di un conflitto interno costante, e normalizzato dunque: invisibile. È per questo che sembro, e sembriamo – noi ragazze di vent’anni e non solo – Frivole. Questo spettacolo è un urlo di generazione per chi vuole essere Freevola.

LO SPETTACOLO

‘FREEVOLA’ estremizza questo insostenibile bisogno di ammirazione. La signorina Lucia Raffaella Mariani entra sul palco per partecipare a un concorso, sorride a pieni denti, disperata, e dice: “Se ho capito bene, il concorso funziona così. Ho un’ora di tempo per farmi amare da voi, per quello che sono”. Parte il timer. Si dà il via ad un gioco aperto con il pubblico, che è chiamato ad essere responsabile dei propri giudizi sulla signorina: può usare un pollice in giù nel caso in cui la signorina non sia di suo gradimento, un pollice in su nel caso lo sia, può lanciare sul palco una rosa trovata sotto la sua sedia se sente un moto d’amore. Dall’altra parte, sul palco, la signorina Mariani, nel tentativo di essere irresistibile e di ricevere tutte le rose che la giuria possiede, si fa sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non può fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica, frammentata e poetica sul dovere di piacere.