Dal 4 al 5 febbraio, in circa 200 cinema italiani, verrà proiettato il docufilm “Pellizza Pittore da Volpedo” di Francesco Fei

Di: Maria Mele

LEGGI ANCHE: Etruschi del Novecento – Il progetto del MART di Rovereto e della Fondazione Luigi Rovati di Milano

Anteprima stampa a Milano del docufilm, già presentato alla recente Festa del Cinema di Roma, Pellizza Pittore da Volpedo di Francesco Fei, con Fabrizio Bentivoglio, prodotto da Apnea Film con Mets Percorsi d’Arte e in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, con il contributo delle Gallerie Maspes di Milano e in collaborazione con Sky Arte.

Da Martedì 4 a mercoledì 5 febbraio 2025 avremo modo di assistere alle proiezioni in 200 cinema della penisola di questa poetica pellicola che mira a presentarci non solo l’artista, ma anche l’uomo Giuseppe Pellizza, contemporaneo grazie alla modernità del suo pensiero e alla sua concezione della pittura, sperimentatore delle tecniche pittoriche e fotografiche.

Un artista che sfugge ad una semplice categorizzazione di genere essendo passato dalle esperienze veriste dei primi anni a quelle divisioniste della fase matura e, sul finire, addirittura simboliste, capace di collegarsi virtualmente, anche se in modo inconsapevole, alla stagione futurista che sarebbe apparsa di lì a poco sul scena artistica.

Un pittore alla ricerca della verità- “Non è la verità vera che io debbo rappresentare nel quadro bensì la verità ideale” – scrive nelle sue lettere – una ricerca che è sempre stata presente nelle sue opere come documentazione storica e partecipazione emotiva alla vita delle persone. 

La pellicola è un viaggio attraverso le maggiori realizzazioni di un artista che ha molto sperimentato, e molto prodotto, ma che oggi pare ai più esistere solo in virtù della sua opera Quarto Stato, la quale venne invece accolta in modo assai tiepido dalla critica e dal pubblico dell’epoca.

Il documentario svela le emozioni dell’artista e la sua visione della realtà attraverso un raffinato uso di inquadrature ispirate ai colori delle sue opere. Fei ha infatti privilegiato tagli di inquadratura che appaiono quasi quadri viventi.

Con una scelta registica precisa, viene evitata la pura e semplice elencazione di opere e dati ,per coinvolgere invece il pubblico in un viaggio nell’esperienza di uomo e di artista di Pellizza che amò firmarsi da Volpedo a conferma dell’enorme importanza che annetteva al suo paese natale.

Per una precisa scelta, ribadita nelle sue lettere, egli infatti decise di non muoversi mai dalla natia Volpedo, se non per periodi di studio o per un pellegrinaggio in Engadina alla morte di Segantini, che sempre stimò, pur nelle differenze artistiche.

Non a caso proprio Francesco Fei fu regista nel 2016 di un altro docufilm: Segantini, ritorno alla natura, che del pittore svizzero raccontava il viaggio artistico.

Ed è proprio nel microcosmo pellizzano, nello studio del pittore rimasto identico a come egli l’ha lasciato al momento della morte, che Bentivoglio accoglie lo spettatore leggendo le toccanti lettere del pittore.

L’occasione per approfondire la figura di questo grande artista che, come altri, meriterebbe una più adeguata collocazione internazionale, viene offerta ora da questa pellicola che sarà anche nelle sale di Lugagnano ,THE SPACE Verona e Verona UCI CINEMA.