L’Hellas Verona viene eliminato dal Cesena nel primo turno di Coppa Italia destando qualche preoccupazione in vista dell’inizio del campionato
Di: Nicola Sordo
LEGGI ANCHE: L’angolo di Eupalla – La festa è qui
Si aspettava certamente un esordio migliore Paolo Zanetti, neo tecnico gialloblù che ha aperto la nuova stagione dell’Hellas Verona nel primo turno di Coppa Italia davanti al caloroso pubblico del Bentegodi. L’avversario è il Cesena, squadra fresca di promozione in Serie B e allenata da Michele Mignani, tecnico che due anni fa alla guida del Bari aveva strapazzato i gialloblù (allora agli ordini di Cioffi) proprio nella gara inaugurale della Coppa Italia. Epilogo analogo (seppur diverso nelle proporzioni): i romagnoli sbancano il Bentegodi ed evidenziano i limiti di un Verona che ancora molto ha da lavorare, in campo e fuori, in vista di un campionato ormai alle porte.
Il Cesena si dimostra più dentro la partita già dai primi minuti, Kargbo si vede prima annullare il gol del vantaggio per fuorigioco e poi punisce la doppia indecisione di Coppola e Montipò per sbloccare l’equilibrio. Nel finale di primo tempo il giovane (e promettente) Shpendi firma il raddoppio, ma il signor Crezzini annulla per un fallo in attacco. La gioia del classe 2003 è rimandata a inizio ripresa quando insacca a porta sguarnita il cioccolatino servito ancora da Kargbo.
La reazione tardiva dell’Hellas, con il gol del nuovo arrivato Tengstedt, non basta per arrivare al pareggio: i gialloblù salutano prematuramente la Coppa Italia.
Gli spunti di Hellas Verona-Cesena
Per il suo primo ballo al Bentegodi, Paolo Zanetti sceglie lo stesso abito indossato dal suo predecessore. Il tecnico vicentino opta saggiamente per la continuità tattica che da gennaio ha consentito a Baroni di strappare una clamorosa quanto meritata salvezza. La disposizione resta quindi il 4-2-3-1, con il nuovo arrivato Mosquera come unico riferimento offensivo. La potenza fisica è sicuramente il punto di forza del centravanti colombiano che si ispira a Duvan Zapata e che tanto impegno ha messo nella faticosa gara contro il Cesena. La gabbia che gli ha costruito attorno Mignani lo limita, ma resta uno dei pochi positivi gialloblù per intraprendenza e voglia. Rimandati gli altri due nuovi innesti partiti dal 1′ minuto: sul lato sinistro Okou tutt’altro che perfetto in copertura e fantasma in fase di spinta, Harroui troppo timido nonostante la sua qualità si percepisca ad ogni tocco di palla. Meglio i subentrati, a partire da Tengstedt, arrivato pochi giorni fa e in rete al primo pallone toccato, e Livramento, il quale propizia il gol gialloblù proponendosi a possibile sorpresa di stagione. Positivo anche l’ingresso di Kastanos, meno quello del già ben rodato Dawidowicz, che con tutte le attenuanti del ruolo si divora un’occasione che a questi livelli non puoi cestinare.
A destare le più grandi preoccupazioni è senz’altro al fase difensiva: Zanetti sceglie di mantenere una linea altissima e il Cesena va a nozze. Coppola e Magnani tutto sembrano tranne che velocisti, e difendere con così tanto campo alle spalle non pare nelle loro corde. Coppola in particolare, in evidente ritardo di condizione, è protagonista in negativo in occasione della prima rete bianconera al pari di Montipò. L’estremo difensore gialloblù, dato per possibile partente ma al momento confermato, finisce dietro alla lavagna palesando le note difficoltà con il pallone tra i piedi ma stavolta peccando anche di lucidità tra i pali, minando la sicurezza del reparto difensivo. Davanti la situazione non è troppo diversa dall’anno scorso, permane la grande difficoltà a creare pericoli. Suslov appare svogliato, lontano parente della scheggia impazzito della scorsa stagione, e forse con qualche mal di pancia da mercato, Lazovic volenteroso di riscattare una stagione in chiaroscuro ma lontano dalla condizione migliore. La condizione appunto, ancora non a livello di una squadra che domenica inizia il percorso in campionato, al netto di un caldo infernale che certamente non ha aiutato i ventidue in campo. Zanetti avrà certamente molto lavoro da fare, discorso valido anche per il ds Sogliano: a questo Verona manca qualità e anche profondità, almeno tre se non quattro gli innesti che servirebbero come il pane.
Il calendario ha inoltre riservato un inizio che rischia di trasformarsi in un tritacarne: Napoli, Juventus, Genoa e Lazio nelle prime quattro uscite stagionali. “Nessun dramma” dice Zanetti. Vero, ma già da domenica si attende qualcosa di diverso.
Crediti foto: Fotoexpress