Nell’arco del 2024, l’andamento del meteo ha suscitato crescenti preoccupazioni per i cittadini e per la società

Di: Agnese Nigliato

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Se il 2023 si è concluso attestandosi come l’anno più caldo mai registrato, il 2024 sembra seguire la stessa strada. L’inverno mite di quest’anno ha registrato due gradi (2,20) in più rispetto alla media storica. Questo sbalzo termico ha allarmato le campagne per le possibili ripercussioni su coltivazioni e raccolti. Un clima mite, infatti, può favorire i processi di sviluppo delle colture, che però risultano vulnerabili in caso di gelate tardive.  

Il passaggio alla primavera di quest’anno è stato caratterizzato da un repentino cambiamento. Un brusco calo delle temperature che ha colpito il territorio, causando non poche preoccupazioni nelle campagne venete. Questo andamento scostante del meteo ha rischiato di compromettere gravemente le coltivazioni.

Tuttavia, questo freddo ha avuto una breve cenno di quiete, con aprile che si è rivelato più caldo del solito, suscitando allarmismo, questa volta per siccità. A maggio però, è tornato il maltempo con piogge, venti e allagamenti che hanno causato gravi danni nella pianura veronese. Le precipitazioni hanno raggiunto i 60 millimetri, rovinando vigneti. A peggiorare la situazione, recenti episodi di grandine hanno danneggiato colture erbacee, mais e pomodoro.

Perchè questi fenomeni saranno sempre più comuni?

Con il passare degli anni, questi eventi atmosferici anomali hanno sempre più caratterizzato il clima italiano. Questo, però sta subendo un cambiamento, si sta trasformando a tutti gli effetti in un clima tropicale. La tropicalizzazione è un fenomeno che si manifesta con precipitazioni intense, aumento delle temperature medie e periodi di siccità.

Come afferma anche Coldiretti, infatti, gli effetti del cambiamento climatico sono tradotti con una serie di eventi atmosferici fuori dall’ordinario che stanno diventando sempre più comuni e impattanti. Sbilanciamenti stagionali, piogge brevi ma intense e repentini cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova non solo il settore agricolo, ma l‘intera società.