“Cercando Olga” di Francesco Furlan narra la storia di Olga Manente, la prima studentessa afro-italiana dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
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“Cercando Olga” è la storia di Olga Manente, la prima studentessa afro-italiana
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il viaggio dell’autore inizia nel 2018, quando la sua foto
viene esposta in una mostra sull’Università ai tempi del Fascismo: Olga è una lista di studenti
“attenzionati” perché ebrei, ma lei è in quella lista perché di pelle nera. “Di lei”, recita il
pannello della mostra, “sappiamo solo queste poche cose”. L’autore si mette in viaggio,
trova la sua tomba in un cimitero di Verona, lascia un biglietto. Raccoglie le prime
testimonianze e mette insieme alcuni tasselli della sua vita: la nascita in Eritrea nel 1917, da
un rapporto di madamato, l’infanzia trascorsa nel Veneziano, il trasferimento a Verona, il
matrimonio sotto le bombe, la madre adottiva che le spalmava olio e borotalco per renderla
più bianca, la separazione dal marito prima della legge sul divorzio, un figlio morto in modo
tragico e gli ultimi anni trascorsi in solitudine, forse nella pazzia. Come nel malato
immaginario di Moliere, opera alla quale aveva dedicato la tesi di Ca’ Foscari, la sua storia ci
nasconde dei segreti che non riusciremo mai a svelare. Ma racconta molto anche di noi, e di
quello che siamo stati. E porta a galla qualcosa che ci riguarda, ancora oggi.
Francesco Furlan (1978) è un giornalista veneziano che lavora al quotidiano La Nuova
Venezia dove si occupa dei principali problemi della città. Da otto anni collabora alle pagine
di Repubblica.