Quante persone può mobilitare un gatto nascosto dentro il cofano di una macchina? Molte, se il gatto in questione è un cucciolo di pochi mesi
Di: Samuela Piccoli
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Qualche giorno fa la signora Samantha P. (nome di fantasia) stava salendo le scale del garage che la dividevano dall’uscita di Interrato Torre Pentagona, quando improvvisamente ha sentito un miagolio disperato. “Adoro i gatti e gli animali in genere, non potevo far finta di niente” -ci racconta. Per questo motivo è tornata suoi passi e ha cominciato a chiamare il gatto con il tipico schiocco delle labbra. Il suono proveniva dal cofano di una macchina. La ragazza, non sapendo cosa fare e come prendere il gatto, ha suonato il campanello di un ufficio chiedendo aiuto. “C’è un gattino dentro il cofano di una macchina rossa, sai di chi è la vettura?”
Benedetta, Monica e Giorgia
Benedetta, impiegata presso la CairoRCS Media non si è fatta pregare e ha subito contattato il proprietario dell’auto. Il cucciolo spaventatissimo era, effettivamente, nascosto dentro il cofano e non aveva alcuna intenzione di uscire. Nel frattempo è arrivata anche Giorgia, collega di Benedetta che, per rendersi utile è andata a comprare crocchette e una coperta per il malcapitato. Con il passare del tempo si è formato un nutrito gruppo di curiosi intenti a chiedere cosa fosse successo. Tra di essi anche Monica, volontaria presso il gattile di San Martino Buon Albergo e insegnante di arrampicata, che ha deciso di fermarsi insieme a Samantha e Benedetta nel tentativo, vano, di stanarlo dal suo nascondiglio. Nel frattempo le ragazze si raccontano e quest’ “avventura” diventa anche un momento per confrontarsi e conoscere persone e vite nuove. Si chiacchiera mentre non si perde di vista il cofano, visto che il proprietario, terrorizzato dai gatti, ha aperto la macchina, ma si è tenuto a debita distanza. Benedetta cerca sul cellulare il richiamo di una mamma gatta per attrarre l’attenzione del gattino che improvvisamente cerca di uscire. Purtroppo è solo una frazione di secondo, nessuna di loro riesce ad afferrarlo e lui ritorna a rifugiarsi nel cofano in tutta fretta.
Passano le ore…
Passano almeno un paio d’ore, Benedetta stende la coperta per terra e si sdraia per controllare se il cucciolo sta uscendo da sotto il veicolo. Nessuna si muove e nessuna si dà per vinta. Questo gatto è davvero caparbio, e sembra che l’unica soluzione sia quella di chiamare i vigili del fuoco. Samantha, che deve rientrare al lavoro, compone il numero 115. Le rispondono che sarebbero arrivati di lì a un apio d’ore perché avevano altre emergenze di cui occuparsi. Samantha se ne va, ma le altre ragazze rimangono, con il beneplacito dei loro capi. Prima di andare si scambiano i numeri di telefono per tenersi aggiornate sugli sviluppi della “ricerca del gatto perduto”. “ Se uscisse lo terrei io”- dice Giorgia-“ vivo in campagna starebbe benissimo”. Samantha, quindi, se ne va sollevata, sapendo che sarebbe tornata dopo poche ore per controllare la situazione. Verso le 14.30 arriva un messaggio a Samantha: “Notizie dei vigili del fuoco?”-chiede Benedetta- “No nessuna”- risponde Samantha-“ ora li richiamo”. Samantha esce dal lavoro e ritorna al parcheggio nella speranza che qualcosa, nel frattempo, sia cambiato. Nulla di fatto, il gattino è ancora lì come pure Benedetta e Monica.
L’arrivo dei vigili del fuoco
Verso le 15 arrivano i pompieri del comando di Verona dalla sede di Borgo Roma e si mettono all’opera per far uscire il micetto birichino. Smontano pannelli, fanno rumore, alzano la macchina, sotto gli occhi increduli del proprietario, per cercare in tutti i modi di salvarlo, ma lui non ne vuole sapere, troppa paura. Qualcuno di passaggio li critica perché stanno perdendo tempo con un animale, ma tra le loro mansioni c’è anche quella di salvare animali in difficoltà e loro non si tirano indietro. C’è un continuo via vai di persone: anche il capo e i colleghi di Benedetta scendono in garage a controllare, si chiacchiera e si ride sperando che tutto si risolva per il meglio, insomma si attende il lieto fine. Samantha deve correre a prendere i bimbi a scuola, Benedetta rimane fino alle 19. Arriva un messaggio sul display di Samantha:” Non sono riusciti a prenderlo, ma la macchina è rimasta ferma in garage così forse può uscire”. Gli hanno lasciato cibo e acqua, sperando in un miracolo.
Nessun lieto fine ma…
Tutti speravano in un lieto fine che, però, non c’è stato. In realtà, se si guarda al di là del fatto in sé, si può davvero affermare che ci sono ancora persone di buon cuore e disponibili che non si tirano indietro di fronte a una richiesta d’aiuto. E se l’hanno fatto per un gatto, si può essere certi che l’avrebbero fatto anche per una persona in difficoltà e questo è di sicuro di buon auspicio per il mondo di domani.