“Dietro la porta chiusa”, un viaggio nell’io dei protagonisti che, attraverso sofferenze e perdite, giungono alla liberazione dalla sofferenza
Di: Samuela Piccoli
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Il romanzo “Dietro la porta chiusa” di Colette Shammah pubblicato dalla casa editrice “La nave di Teseo” in settembre, è un romanzo familiare che narra l’evoluzione dei suoi protagonisti uniti gli uni agli altri da rapporti di parentela o da forti legami di amicizia.
È la storia di un viaggio interiore che porterà a una sorta di risveglio, di guarigione e di liberazione dalle angosce. Quasi un romanzo di formazione in cui il protagonista maschile, a causa delle vicissitudini della sua adolescenza e giovinezza, si trova a dover lottare contro i suoi demoni interiori per poter arrivare in seguito alla catarsi finale che lo porterà a rivoluzionare la sua vita.
Dietro la porta chiusa: trama e personaggi
La storia, vissuta in flashback temporali, racconta due vicende parallele: l’amicizia e la vita di due donne che vivono la loro esistenza quasi in simbiosi, unite da un forte legame emotivo e psicologico. L’una quasi la coscienza dell’altra, più fragile, più sensibile con una storia di relazioni interrotte alle spalle. Vittoria e Greta raccontano al lettore attraverso le loro vicissitudini, le loro emozioni e le lunghe conversazioni cosa significa amare in maniera viscerale, cosa vuol dire essere madre, moglie, amica. Il lettore riesce a percepire chiaramente il loro profondo legame di amicizia che non verrà spezzato nemmeno con la morte prematura di Greta.
Ma questo libro è soprattutto la storia di Thöby, figlio di Greta, un ragazzo sensibile, cupo, alcolizzato ma con uno sguardo buono, lo sguardo di chi ha sofferto nel profondo del suo animo, ma vuole rinascere. Un bambino diverso dagli atri che diventerà, in seguito, un adolescente chiuso e taciturno, custode apparentemente di un segreto impossibile da svelare.
Luci e ombre
Un rapporto madre e figlio profondo, ma doloroso tanto da portare Thöby a lasciare la casa dei genitori e a trasferirsi in un lontano paesino di montagna. La sua nevrosi e le voci, che da anni lo perseguitano, lo seguiranno fin lassù facendogli vivere un’esistenza solitaria. Quelle stesse voci che non gli permettono di evolvere e di fiorire come tanto avrebbe desiderato Greta.
Ciò che cambia radicalmente la storia di tutti i personaggi è la morte di Greta che lascia tutti sgomenti e molto più soli. Thöby avrà finalmente il coraggio di lasciare le mura sicure e malinconiche della sua casa per dare l’ultimo saluto a Greta e grazie a questo viaggio riuscirà a liberarsi di un pesantissimo segreto rivelato a un estraneo, il commissario Lumis. Quest’ultimo riuscirà ad assolverlo e a perdonarlo come lui stesso non era mai riuscito e questa nuova visione riuscirà a fornirgli una nuovo percorso di rinascita. Anche Vittoria, nonostante la perdita della sua migliore amica, che si dimostrerà essere molto più misteriosa di quanto avesse immaginato, riuscirà a ritrovare un equilibrio lasciandosi andare all’imprevisto, all’improvvisazione. Per un attimo si allontanerà da quella rigidità che aveva reso difficile anche il rapporto con sua figlia facendola riavvicinare.
Personaggi maschili
I personaggi maschili all’interno del romanzo rappresentano diverse sfaccettature dell’essere uomo e padre. Vincent, il padre di Thöby appare come un uomo freddo, lontano che nemmeno alla fine riuscirà a trovare la forza di riavvicinarsi al figlio, nonostante la morte dell’ex moglie. La vera figura paterna e amicale del ragazzo è Nino, il proprietario di una carrozzeria, che oltre a dargli un lavoro, sarà per lui spalla su cui piangere e persona dalla quale attingere affetto e consigli sinceri. Il padre che, forse, avrebbe cambiato la vita a Thöby. Il commissario Lumis è un’altra figura maschile salvifica, capace di ascoltare, comprendere e assolvere un giovane uomo troppo intento a infliggersi una punizione molto più intensa di quella che gli avrebbe dato la società.
Morte e catarsi
La morte di Greta è la chiave di volta del dipanarsi di tutte le vicende della narrazione. La morte non solo di una donna bensì di una madre , una figura immensa, quotidiana e preziosa capace di amare al di là di qualsiasi dolore e di qualsiasi delusione. Amare tanto da rinunciare al figlio per vederlo star meglio, per sperare in una sua guarigione. La morte è una porta che si chiude e apre molti interrogativi nelle menti e nei cuori di tutti quelli che sono rimasti: come è stata possibile una perdita così improvvisa e inspiegabile.
Ma questa scomparsa così dolorosa condurrà i protagonisti ad analizzare la loro vita a svelare tutti i segreti, le insicurezze, le bugie e le potenzialità nascoste dietro muri più alti e insidiosi di quella porta chiusa. Si arriverà alla catarsi finale per Thöby ma anche per Vittoria che riuscirà finalmente ad accettare le debolezze e i segreti della sua grande amica. La morte è come una porta che si chiude sulla vita, ma dietro quella porta rimangono le persone che hanno amato Greta e che, in qualche modo riusciranno a tenerla con loro attraverso l’amore e i ricordi.