Non siamo neanche a metà del Campionato, ma il divario fra Napoli e inseguitrici assume a ogni turno proporzioni quasi incolmabili

Di: Andrea Panziera

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Non siamo neanche a metà del Campionato, ma il distacco fra il Napoli e le inseguitrici assume ad ogni turno che passa proporzioni all’apparenza quasi incolmabili. E’ presto per trarre conclusioni definitive, soprattutto perché di mezzo ci sono i Mondiali e molti calciatori in forza alle big vi prenderanno parte. Come sempre accade in questi eventi, non sono da escludere infortuni o più semplicemente le conseguenze dell’accumulo di stress e fatica. Tuttavia, alla luce di quanto visto in queste prime 15 giornate, sembra che la competizione riguardi al momento la lotta per la conquista di un posto in Champions League. La differenza sul campo fra la compagine allenata da Spalletti e le altre squadre appare molto evidente, soprattutto in termini di continuità di prestazione. Quasi nessuno finora è realmente riuscito a mettere in difficoltà il Napoli ed anche nelle rare occasioni in cui è passato in svantaggio, ha saputo rimediare, ribaltando in breve tempo la situazione. Al momento tutti i reparti danno garanzie di affidabilità, a dispetto di alcune importanti cessioni o dei contratti non rinnovati nell’estate scorsa. I nuovi inserimenti, su tutti lo sconosciuto georgiano Kvaratskhelia, stanno fornendo un rendimento eccellente, con giocate imprevedibili e pirotecniche, spesso determinanti per rompere l’equilibrio delle partite. L’aspetto forse più sorprendente è la facilità con la quale vengono superati tutti gli ostacoli all’apparenza più ostici, a prescindere dall’undici che viene messo in campo. Velocità, improvvisi ribaltamenti del fronte di gioco, freschezza atletica, mentalità vincente; sono queste le caratteristiche che hanno consentito a Di Lorenzo e compagni di inanellare 13 vittorie su 15 match, con 2 pareggi e nessuna sconfitta. La circostanza di non essere indicati fra i favoriti ad inizio stagione probabilmente ha consentito di lavorare con meno pressione, ma l’intercambiabilità di alcuni uomini chiave con altri che si esprimono al medesimo livello pur non essendo considerati dei top player, è di certo un grande merito dell’allenatore. Vedremo alla ripresa del Campionato se verrà confermata questa continuità di rendimento, ma al momento non si percepiscono segnali di logoramento o scricchiolii nella determinazione dei singoli o nelle trame del collettivo. E gli altri ? Nella migliore delle ipotesi, prima della sosta l’inseguitrice più vicina veleggerà ad otto punti di distacco dalla capolista ed a mia memoria una tale distanza nel passato si era manifestata pochissime volte. Tutte le big hanno palesato a turno passaggi a vuoto di varia natura, assolutamente non imputabili ad una rosa qualitativamente inferiore a quella dei partenopei. E’ probabile che sia vero il contrario, a testimonianza che quasi sempre non è il costo della campagna acquisti a garantire il buon esito di un campionato. Così come non può essere un alibi sostenibile il loro contemporaneo impegno nelle competizioni europee. Il Napoli ha prevalso quasi a mani basse in un girone in cui erano presenti delle squadre piuttosto blasonate, Liverpool in testa, mentre tutte le altre hanno faticato sicuramente di più o, come la Juventus, non ce l’hanno fatta. Onore al merito quindi, in primis a Luciano Spalletti, che ha saputo plasmare un gruppo di buoni giocatori ottenendo il massimo possibile da ognuno di loro, creando uno spirito di gruppo molto forte e soprattutto riuscendo a coniugare imprevedibilità e velocità di esecuzione, cosa piuttosto inusitata per il nostro torneo. Il calcio, si sa, spesso è imprevedibile ma al momento non vedo ribaltoni all’orizzonte e solo un significativo salto di qualità di chi insegue potrebbe rimettere in discussione l’esito di un campionato che potrebbe decretare il suo vincitore già a metà primavera.