Dopo 44 anni dalla storica prima, “Orlando furioso”, capolavoro di Vivaldi, torna al Teatro Filarmonico di Verona

A cura di: Roberto Tirapelle

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A distanza di 44 anni dalla storica prima, il capolavoro di Vivaldi, Orlando furioso, torna al Teatro Filarmonico. Sullo stesso palcoscenico dove è iniziata la riscoperta dell’Opera teatrale del “Prete Rosso”.

Con un cast di grandi interpreti del repertorio barocco e non solo, diretto da Giulio Prandi con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena, Orlando furioso va in scena dall’8 maggio per quattro recite in edizione critica e con lo spettacolare allestimento di Fabio Ceresa  

Una vera macchina teatrale barocca traduce la meraviglia della finzione e il gioco di seduzioni e inganni dell’opera in uno spettacolo immaginifico ed elegante. I virtuosismi vocali e strumentali dell’Orlando furioso rivivono a Verona grazie ad alcuni dei migliori interpreti vivaldiani di oggi: Teresa Iervolino; Lucia Cirillo; Sonia Prina; Francesca Aspromonte; Laura Polverelli; Chiara Tirotta; Christian Senn; e con scene, costumi e luci di Checchetto, Palella e Barettin.

Orlando furioso e Verona

Nel 1978, a trecento anni esatti dalla nascita di Antonio Vivaldi (1678-1741), l’allora ente lirico Arena di Verona gli dedicò un festival e tre recite di Orlando furioso. Si trattava della prima messa in scena contemporanea dal 1727. Claudio Scimone diresse i Solisti Veneti, il coro areniano e un cast d’eccezione guidato da Marilyn Horne in un repertorio pressoché sconosciuto. L’opera, nel celebre spettacolo di Pizzi, fu accolta da un trionfale successo di pubblico e critica. L’anno successivo, venne fortunatamente immortalata da una ripresa televisiva e sancì la Renaissance Barocca in Italia.

Dopo quarantatré anni, il titolo ritorna sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, da dove ha intrapreso il suo cammino internazionale, nell’allestimento coprodotto dal Festival della Valle d’Itria e dal Teatro La Fenice e con eccezionali interpreti.

(cr.ph. Paolo Conserva, Festival della Valle d’Itria)

Nel 1978, a trecento anni esatti dalla nascita di Antonio Vivaldi (1678-1741), l’allora ente lirico Arena di Verona gli dedicò un festival e tre recite di Orlando furioso, alla prima messa in scena contemporanea dal 1727. Claudio Scimone diresse i Solisti Veneti, il coro areniano e un cast d’eccezione guidato da Marilyn Horne in un repertorio pressoché sconosciuto: l’opera, nel celebre spettacolo di Pizzi, fu accolta da un trionfale successo di pubblico e critica, fu ripresa l’anno successivo e fortunatamente immortalata da una ripresa televisiva, e sancì la Renaissance Barocca in Italia. Dopo quarantatré anni, il titolo ritorna sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, da dove ha intrapreso il suo cammino internazionale, nell’allestimento coprodotto dal Festival della Valle d’Itria e dal Teatro La Fenice e con eccezionali interpreti.

Il Cast

Giulio Prandi, alfiere del repertorio barocco a Verona, torna al Filarmonico dopo il successo del Dido and Aeneas trasmesso in streaming e delle esecuzioni del Messiah haendeliano nel 2021. Dirige il Coro preparato da Ulisse Trabacchin e l’Orchestra su strumenti moderni, integrandoli ai suoni di un continuo storicamente informato con due cembali e tiorba. Per la prima volta a Verona, inoltre, Orlando furioso si esegue nell’edizione critica curata dal massimo vivaldiano Federico Maria Sardelli.

(nella foto, il maestro Giulio Prandi, cr. Agostini, Musica Antica, Fondazione Ghisleri)

L’allestimento di Fabio Ceresa, realizzato a Verona nella ripresa di Federico Bertolani, vanta le scene di Massimo Checchetto, coadiuvato da Olimpia Russo, i costumi di Giuseppe Palella, le luci di Fabio Barettin e i movimenti mimici di Silvia Giordano. Lo stesso Ceresa, giovane ma già affermato regista e librettista, ha accuratamente analizzato il testo partendo dall’edizione critica. Lo ha lievemente adattato al pubblico di oggi, operando tagli e spostamenti di numeri musicali sempre nel rispetto della drammaturgia originaria. La durata complessiva dell’opera, in tre atti, prevede 160 minuti circa di spettacolo e due intervalli.

Il Maestro Giulio Prandi dichiara:

«Questo Orlando si fonda su due pilastri: la partitura nell’edizione critica di Federico Maria Sardelli e l’elaborazione drammaturgica di Fabio Ceresa, che non ha operato tagli per la pura necessità di accorciare la durata ma ha reso l’opera in grado di parlare ancor meglio al pubblico di oggi. Credo che, tanto nello spirito quanto nella pratica, sia un’operazione molto vivaldiana. Prego il pubblico di porre attenzione a quanto virtuosismo Vivaldi abbia profuso non solo nelle voci ma anche in orchestra, con una filigrana di effetti e affetti che coglie l’eccezionale umanità nel percorso dei personaggi».

Orlando furioso di Antonio Vivaldi. Domenica 8 maggio, ore 15.30; Mercoledì 11 maggio, ore 19.00; Venerdì 13 maggio, ore 20.00; Domenica 15 maggio, ore 15.30.