Dopo oltre vent’anni dal film successo “Le fate ignoranti”, Ferzan Özpetek si rimette in gioco con un remake in veste di serie tv
Di: Francesca Tuccillo
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Una scommessa su un lavoro che aveva già di per sè ricevuto ottime risposte e che dunque poteva avere solo che da perdere. Il film successo Le fate ignoranti di Özpetek torna sugli schermi con protagonisti di questa nuova versione il trio Luca Argentero, Cristiana Capotondi e Eduardo Scarpetta. La serie dura otto episodi di circa quaranta minuti e trasporta lo spettatore in una storia che, seppur non inedita, resta comunque incredibilmente intensa.
Luca Argentero è Massimo, marito di Antonia (Cristiana Capotondi), che muore improvvisamente all’inizio della serie in un incidente stradale. La sua morte porta con sé, insieme al dolore immenso, la scoperta di un tradimento che durava da un anno. Antonia scoprirà infatti, nel più curioso dei modi, che Massimo la tradiva con Michele, un uomo apparentemente così distante da loro e dal loro mondo.
Determinata a scoprire la vita che il marito non è riuscito a portarsi silenziosamente con sè, Antonia conoscerà non solo l’amante di Massimo, ma anche tutta la stravagante cerchia che lo accompagna. Una famiglia fatta di una coppia di amiche lesbiche, due mariti omosessuali, un’anziana turca, una donna transessuale. Tutti custodi e testimoni di un amore che permetterà ad Antonia di comprendere che forse non bastano 15 anni di matrimonio per poter dire di conoscere una persona.
L’amicizia inaspettata che nasce tra Antonia e Michele permette loro di scoprire che non hanno in comune solo l’aver amato lo stesso uomo. Anzi forse è proprio il loro essere così simili che ha condotto Massimo ad amarli entrambi. Quella tra loro è però solo il centro di una serie di storie che nel corso degli episodi vengono raccontate. Storie di tradimenti, di pregiudizi, di difficoltà sociali e di multiculturalità.
Le critiche a Le fate ignoranti
Diretta da Ferzan Özpetek con l’aiuto di Gianni Romoli, Le fate ignoranti ha debuttato il 13 aprile 2022 su Disney+. L’aggiornamento del cast non stravolge un racconto e delle tematiche (salvo poche, quali ad esempio la malattia di Aids di cui soffre un personaggio nel film) che risultano assai simili nei toni e nelle intenzioni a quelli della pellicola. Molti coloro che hanno definito la serie ”una prova di pigrizia seriale”. La storia è già stata raccontata, i dialoghi già sentiti. E se c’è chi li ha apprezzati come film, molti ne sono stati annoiati dalla serie. Una strategia di ”usato sicuro” che funge però tuttavia oggi più che mai da promemoria per questioni importanti da non perdere mai di vista.
