Dopo due anni di assenza, il 24 aprile riparte la 23° Magnalonga della Valpolicella. Già registrato il tutto esaurito a 4 giorni dall’apertura delle iscrizioni
Di: Samuela Piccoli
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La Magnalonga è una camminata non competitiva adatta a tutti: giovani, meno giovani, famiglie su un percorso che si snoda per circa 10 km nel territorio della Valpolicella. Durante questo evento, che si tiene ogni anno in primavera, le cantine di famose aziende vinicole della zona e bellissime ville aprono le loro porte per far degustare ai partecipanti i loro vini accompagnati da specialità tipiche del veronese.
Lungo il percorso a tappe, infatti è possibile assaggiare piatti del territorio allietati da intrattenimenti musicali che rendono l’atmosfera festosa. Mai come quest’anno, dopo due anni di stop dovuto alla pandemia, la Magnalonga ha registrato il tutto esaurito dopo solo pochissimi giorni dall’apertura delle iscrizioni. Tutto ciò forse dettato da un fortissimo desiderio di socializzare, stare in mezzo alla gente e riscoprire un po’ di normalità. Una normalità perduta in questo difficile biennio.
La partenza della Magnalonga
La partenza si è svolta dalle 9,45 alle 12.45. Venti gruppi sono partiti ad intervalli di 15 minuti dai giardini AIDO, ex terreni di proprietà della Villa Serego detta Santa Sofia a Pedemonte. A tutti i partecipanti, provenienti da molte zone d’Italia e anche dall’estero, è stato consegnato prima della partenza un bicchiere con una custodia a tracolla. Mentre i più piccoli hanno avuto in regalo una bottiglia termica.
Nonostante il cielo nuvoloso e una pioggia leggera, l’atmosfera era gioiosa e piena di aspettative colorata da centinaia di ombrelli variopinti e impermeabili di varie fatture. Alla partenza c’erano persone di tutte le età: compagnie di ragazzi giovani, famiglie con passeggini e bambini pronti ad affrontare persino una bufera di neve, coppie di signori attempati. Tutti accomunati da un unico desiderio: godere le bellezze paesaggistiche della Valpolicella e gustare buon cibo accompagnato da ottimo vino.
Per rispettare le norme anti Covid ogni gruppo era accompagnato da una guida. Il suo compito, da una parte, consisteva nel tenere il gruppo unito durante le diverse fermate; dall’altra, nel spiegare la storia delle ville e delle strutture incontrate durante il cammino tra vie principali, sentieri e strade sterrate in mezzo alla natura.
Il tempo ha poi volto al bello. Verso mezzogiorno, è apparso un pallido ma caldo sole, che ha guidato gli escursionisti per tutto il percorso. Quasi a salutare il ritorno di questa amata manifestazione enogastronomica.
Le tappe, i vini e il cibo
La prima tappa si è svolta presso Corte Giona sede delle Tenute Salvaterra che hanno proposto il Valpolicella DOC Campocroce adatto al piatto di antipasto.
Dopo pochi passi si è raggiunta la seconda tappa organizzata presso villa Betteloni, una delle più antiche ville Venete Veronesi risalente al XIV secolo. Qui, gli affamati e assetati partecipanti hanno potuto degustare un Valpolicella Classico DOC dell’azienda Agricola Terre di Gnirega accompagnato da un buon piatto di bigoli all’anatra.
Dopo aver ripreso la marcia ed essere scesi da Castelrotto i “podisti” sono giunti presso la Corte Ruzzenente dove, ospiti del presidente del rugby Valpolicella, hanno gustato un ottimo sorbetto al Recioto della Cantina Villa Crine.
Sotto i portici della Corte Pule ha avuto luogo la quarta tappa del giro enogastronomico. Il vino proposto dalla cantina Montresor, il Valpolicella Ripasso Capitel della Crosara, ha accompagnato un piatto di brasato con piselli o in alternativa, per i più piccoli ( e non), una cotoletta con patate al forno.
In località Ossan presso la contrada Casa Rossa, il Mercato Cerasicolo ha ospitato la quinta tappa della manifestazione in cui i formaggi e la marmellata di ciliegie hanno fatto da padroni. Il calice di Amarone Classico che accompagnava questa portata è stato indicato dall’azienda agricola Flatio di Flavio Fraccaroli.
La cantina Tommasi Viticoltori ha accolto la sesta e penultima tappa della lunga passeggiata svoltasi sotto un bel sole caldo e temperature più miti. Il vino offerto della Tenuta Caseo era il Moscato Caseo Oltrepò Pavese (Tommasi) insieme alla Brasadela veronese, tipico dolce pasquale della provincia veronese.
Dopo un percorso di quasi 15 km, stanchi, brilli, felici e soddisfatti i partecipanti hanno fatto ritorno al luogo di partenza dove oltre al caffè, hanno potuto assaggiare un ottimo bicchiere di Recioto classico agli stand delle aziende vinicole in piazza.
Perché partecipare alla Magnalonga
Ho partecipato a diverse edizioni della Magnalonga e nel passato, quando ero più giovane e ardita, mi sono presentata insieme la mio gruppo di amici, indossando una maglietta in cui capeggiava il mio soprannome e uno slogan “El vin de la cantina l’è la mejo medisina ( il vino della cantina è la miglior medicina).
Tutti portavamo la stessa maglietta e alcuni dei ragazzi del gruppo avevano organizzato una specie di televisione fittizia con la quale andavano a intervistare i partecipanti, soprattutto i più ubriachi, chiedendo loro un’opinione sulla manifestazione. Le risate e il divertimento non sono mai mancate e nemmeno l’opportunità di fare quattro chiacchiere con persone nuove.
Dopo quasi due anni di chiusure il tempo trascorso con gli amici in mezzo alla natura e in compagnia di buon cibo e vino aiuta a guarire le ferite causate alla pandemia. Se il vino è la miglior medicina, degustarlo con gli amici salva da qualsiasi male.