Siccità estesa in tutta la penisola, soprattutto al Nord. La situazione non sembra migliorare e le prospettive fanno allarmare

Di: Francesca Tuccillo

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Da ormai quasi cinque mesi in Italia si sta assistendo a una vera e propria crisi di siccità. Anche le poche speranze di pioggia pronosticate per fine marzo hanno deluso le aspettative e lasciato la situazione in preda alle preoccupazioni degli esperti. Da fine dicembre a fine febbraio l’Italia ha ricevuto infatti l’80% di pioggia e il 60% di neve in meno rispetto alla media stagionale, segnando così uno degli inverni più caldi e siccitosi registrati negli ultimi decenni.

Come riscontrato nelle analisi del mese di febbraio, le regioni con le temperature più anomale sono state quelle settentrionali (+1.4°C al Nord-Ovest e +1.1°C al Nord-Est) e le zone più siccitose sono state quelle occidentali (-62% al Nord-Ovest e -61% in Sardegna). In particolare, la siccità sta raggiungendo livelli molto critici nella regione piemontese. A Torino, ad esempio, nell’arco di tutta la stagione autunno-invernale si sono registrati solo due giorni di pioggia di cui appena uno significativo (14 mm il giorno 8 dicembre).

La siccità è un fenomeno normalmente relativo ai periodi estivi, ecco perchè se verificata in inverno può portare a conseguenze molto gravi. A risentirne è soprattutto l’agricoltura, che vede ridotti i raccolti delle principali produzioni di ortaggi, frutta, cereali, fieno per l’alimentazione degli animali e per la produzione di latte.

La siccità del periodo autunno-invernale è la più grave. Sono periodi in cui terreni e falde acquifere dovrebbero essere “riforniti” proprio per affrontare la normale mancanza di piogge e il caldo estivi. Specialmente la neve è importante: è necessario che si accumuli in quantità sulle montagne in periodo tardo autunnale, allo scopo poi di rilasciare l’acqua più lentamente durante la fase di scioglimento.

Siccità: dati storici e cambiamento del clima

Nonostante possa sembrare un fenomeno sempre più legato al mondo climatico di oggi, vi sono stati casi importanti di siccità nel passato. Negli anni 1980-1981, ad esempio, si sono registrati 106 giorni a secco, dal 26 novembre al 13 marzo, in Lombardia. Non più di 20 millimetri di pioggia. E ancora, nella stagione 1989-90 da settembre a gennaio si ebbe appena il 30-50% delle piogge che si hanno normalmente sull’intera Penisola. Come questi, molti altri casi.

Sentiamo parlare sempre più spesso di cambiamento climatico, e la siccità di questi mesi ne è una delle prove. La situazione è quella di un un clima portato agli estremi. L’inclinazione vede un riscaldamento in costante aumento, durevole e intenso. Ci sono lunghi periodi di siccità alternati a periodi di pioggia abbondante, fortissimi temporali estivi causati dalle elevate temperature e dall’umidità. Non sembrano vedersi soluzioni all’orizzonte, climaticamente la tendenza è avviata, bisogna però sperare di poterla ridurre negli anni attraverso le tecnologie ecologiche di cui ci stiamo dotando in ogni settore.