Oggi Rimini cerca di trovare una nuova dimensione che possa rilanciarla e fare da stimolo per l’intero settore alberghiero romagnolo
Di: Maria Mele
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Per noi baby boomer Rimini rappresenta una tappa del viaggio immaginario a ritroso nel tempo della nostra infanzia: chi non ricorda la pensioncina familiare con l’immancabile lasagna alla domenica, le prime serate nei dancing, la piadina con la Nutella e la radio della spiaggia che trasmetteva le hit del momento?
Negli anni ’90 i dancing sono diventate discoteche dai nomi altisonanti e a volte inquietanti e i clienti di Rimini sono diventati masse di giovani desiderosi di trascorrere lunghe nottate a ritmo di musica e cocktail.
Oggi Rimini cerca di trovare una nuova dimensione che possa rilanciarla e fare da stimolo per l’intero settore alberghiero romagnolo.
Ma cosa fare in una destinazione a prodotto turistico maturo come Rimini, il cui parco alberghiero per il 75% dei casi risale a prima degli anni ’70?
Lo abbiamo chiesto a Mauro Santinato presidente di Teamwork Hospitality che si occupa di consulenza e formazione a 360 gradi per i professionisti del settore alberghiero, committente di DEMO Design Emotion, un progetto innovativo nel settore dell’hotellerie.
Nel nostro settore usiamo un indice per valutare l’appetibilità turistica di una località. Questo indice, detto indice di turisticità, è dato dal numero di nuovi alberghi che ogni anno aprono. A Rimini l’indice di turisticità è negativo!
E non parlo solo di alberghi di nuova costruzione, ma anche di alberghi nuovi perchè frutto di ristrutturazioni, ma non solo. A Rimini il valore immobiliare degli alberghi è diminuito in modo considerevole, parliamo di un decremento che arriva al 50%.
Gli operatori del settore attendono da anni un piano strategico di rilancio, oggi noi di Teamwork abbiamo accettato una grande sfida e, gettando il cuore oltre l’ostacolo, abbiamo deciso di fare la prima mossa con il progetto DEMO Design Emotion, un hotel di design che dà emozione e che, nello stesso tempo, vuole essere dimostrazione di una progettazione virtuosa e sostenibile, concentrazione di novità di settore e fornire stimolo ed esempio. Vogliamo dimostrare che innovare nel settore hotellerie in Romagna si può e si deve fare.
Cos’è DEMO quindi, un nuovo progetto alberghiero?
Definire DEMO un hotel è riduttivo. DEMO è un laboratorio creativo dove si concentra il nuovo dell’ospitalità. È uno showroom permanente ambientato in un hotel che funziona veramente e vuole diventare un punto di riferimento nel settore dell’hotellerie.
Un messaggio forte non solo per la città ma per tutto il settore alberghiero.
Non esiste in Italia un altro esempio del genere, è un’esperienza unica che vuole essere attrazione nella destinazione e punta a far sì che soggiornare nella struttura diventi un’avventura emotiva ed esperienziale per il cliente grazie alla sua originalità. Volevamo qualcosa che sapesse risvegliare il senso della meraviglia e che potesse offrire un’esperienza da ricordare.
Non ultimo DEMO vuole essere una vetrina del miglior Made in Italy.
La sfida vera è stata trapiantare questa idea visionaria nel contesto del litorale romagnolo e farci lavorare 14 studi di architettura!
14 studi di architettura per un solo progetto? Una mission impossible!!
In effetti a volte mi chiedo come ho potuto concepire un’idea così folle! Ma occorreva pensare fuori dagli schemi! Partendo da una pensioncina in disuso, ogni studio ha avuto l’incarico di creare un ambiente in modo completamente libero. Il risultato è un hotel in cui ogni angolo racconta una storia diversa, ogni suite delle 9 presenti svolge un tema declinato in tutte le sue accezioni. Il fil rouge che armonizza le intuizioni e le innovazioni dei 14 studi di architettura sono le parti comuni e la facciata attraverso l’uso magistrale del colore. DEMO sarà un albergo/scuola, dove terremo i nostri corsi di formazione, DEMO sarà un laboratorio dove riunirsi e continuare a sperimentare.
Mauro mi stai dicendo che DEMO è una provocazione e rimarrà un laboratorio?
L’Italia è un paese a grande vocazione turistica che possiede un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico unico per varietà e ricchezza , ma questo nostro primato non riusciamo a esprimerlo appieno nell’hotellerie.
In Italia non si fa ricerca e sviluppo nel settore hotellerie come si fa in ogni altro settore. Dobbiamo imparare a trattare l’albergo come un qualsiasi altro prodotto. Certo esistono eccellenze negli hotel anche in Italia, per lo più catene che offrono un alto comfort, ma sono solo il 5% del parco di 33500 alberghi italiani. Manchiamo dell’offerta media, per realizzare la quale ci vogliono finanziamenti certo, ma anche idee di prodotto vincenti.
Non vogliamo alberghi che offrano un posto letto, vogliamo alberghi che declinino la propria unicità e che offrano una esperienza unica al Cliente. Il nostro sogno è quello di poter trasformare i 33500 alberghi italiani in altrettante vetrine del made in Italy.
Perchè è vero che DEMO è una provocazione, ma vuole essere anche un modello da seguire.
Ricordiamoci sempre che è l’offerta che crea la domanda!
Io credo in una nuova Rimini non più solo località balneare ma polo di attrazione per l’innovazione nel design e DEMO è il segno tangibile che l’innovazione si può fare.
Mi auguro di contagiare positivamente, con questo esempio, altri albergatori che vogliano seguirci su questa strada.
Articolo originale su Excellence Magazine Luxury