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Ieri sera alle 18.00, in concomitanza con con la medesima iniziativa promossa a Montecitorio dal comitato per la campagna referendaria “Cannabis legale”, l’associazione Yanez ha organizzato un azione davanti al Comune di Verona per protestare contro i ritardi e le inadempienze del Comune di Verona nella certificazione delle firme dei cittadini veronesi in favore della proposta di legge.
“Il Referendum per la legalizzazione della cannabis – dice l’associazione – ha raccolto 600.000 firme online in meno di tre settimane, un risultato incredibile e che ci fa ben sperare, ma che che ha stravolto i tempi e le procedure previsti dalla legge. Ad oggi molti comuni non sono ancora riusciti ad inviare i certificati elettorali dei propri residenti firmatari con SPID, necessari affinché il Comitato validi e consegni le firme raccolte. Tra questi non poteva mancare il Comune di Verona che ieri aveva consegnato circa la metà delle firme raccolte tra i residenti del Comune.”
Il rischio di un mancato completamento dell’iter di certificazione di validità delle firme nei termini di tempo stabiliti rappresenta non semplicemente l’ennesima dimostrazione dell’incapacità da parte di questa amministrazione di occuparsi efficacemente delle esigenze della cittadinanza ma desta il sospetto di un tentativo di sabotaggio che non rispetta i principi democratici sanciti dalla Costituzione, lede gravemente i diritti dei cittadini e incrina ancora di più il rapporto tra essi e le istituzioni.
“Per questo – conclude – chiediamo che le firme vengano consegnate con rapidità e il governo conceda la proroga al 30 ottobre e consenta l’espletamento di tutte le procedure in tempo. È stato fatto in passato con le raccolte cartacee, a maggior ragione si deve fare ora. Questa grande spinta democratica non può essere ignorata, perché i tecnicismi non possono fermare il corso della democrazia.”