Le vacanze, un momento a cui tutti aspirano, ma che ognuno vive e organizza in modo diverso. C’è chi ama tornare e chi ama cambiare
Di: Samuela Piccoli
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Durante i lunghi mesi invernali, molti sognano le vacanze estive e cominciano a pensare a dove andare e con chi. Le mete sono le più svariate: montagna, mare, luoghi esotici, spiagge caraibiche o città d’arte.
Ma riguardo all’organizzazione dei viaggi, non tutti la vedono allo stesso modo: c’è chi ama tornare sempre nello stesso luogo, perché in quel determinato hotel o appartamento si sente a casa; e c’è chi, al contrario, vuole visitare posti sempre nuovi, studiando nei minimi dettagli il percorso in modo da contenere i costi e per veder il maggior numero di cose possibili.
Abitudinari: mi sento a casa
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Io faccio parte della categoria degli abitudinari. Se mi trovo bene in un posto, tendo a farvi ritorno più volte, fino a creare legami d’amicizia con le persone del luogo. In genere, quando ritorni nello stesso hotel anno dopo anno, i proprietari creano con te un rapporto di fiducia e troveranno una stanza anche nei momenti di maggiore affluenza.
Per non parlare delle città: alcune rimangono nel cuore. Dove persino il cibo, anche se non è gustoso come quello italiano, diventa quasi familiare e apprezzabile. Dove osservare scorci e palazzi dà una sensazione di pace e appagamento. Ognuno ha la propria città preferita; la mia rimane indiscutibilmente Londra.
Adoro anche il lago di Garda. Quando ero bambina, ho trascorso tutte le estati – dai 3 ai 18 anni – sempre nello stesso campeggio, non lontano da Garda, che ora è stato riqualificato a residence. Arrivavo lì a giugno con mia nonna e tornavo a casa a settembre, e ogni anno incontravo sempre gli stessi amici, con i quali sono cresciuta e mi sono divertita moltissimo.
Poi, per 20 anni non sono più andata: ho cambiato luogo di vacanza, per poi farvi ritorno a un passo dal matrimonio. Oggi, i miei bambini giocano con i figli dei ragazzi con cui ho trascorso forse i momenti più felici della mia infanzia e adolescenza. Spero che il loro divertimento valga almeno la metà di quello che ho provato io.
Avventurosi: vado dove mi porta il vento
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Molti fra miei amici fanno parte della categoria degli avventurosi. All’inizio dell’anno, decidono una qualsivoglia meta e, nei mesi successivi, studiano l’itinerario, prenotano mezzi di trasporto, alberghi, gite – anche nei posti più remoti del mondo – fidandosi di ciò che trovano su Internet.
Le mie amiche, in questo, sono veri assi, in particolare Sonia e Federica: organizzano i viaggi per loro e per le loro famiglie nei minimi dettagli e tornano a casa con foto magnifiche di paesaggi e luoghi altrettanto meravigliosi. È incredibile come non incontrino mai nessun problema.
Non sono le sole: conosco altre persone pronte a partire all’avventura con tenda e zaino in spalla, fermandosi dove li porta il vento. Così facendo, non solo si godono la vacanza, ma si portano a casa il ricordo di un’estate in libertà – peraltro, a prezzi più che abbordabili.
In passato, ero anch’io così: per potermi godere anche un solo weekend al mare, avrei dormito sulla spiaggia in tenda o, addirittura, in macchina. Ora, invece, da buona “vecchierella”, prediligo le comodità e, soprattutto, i rapporti umani.
A qualunque categoria una persona appartenga, l’estate è il momento più bello dell’anno. E non importa se, soprattutto in questo periodo di pandemia, ci si può godere solo un weekend, pochi giorni o due intere settimane: il ricordo dei giorni trascorsi in libertà rimarrà per tutto il resto dell’anno.
Buone vacanze!