È “Occhi nudi” l’ultimo singolo del cantautore ligure Mosè Santamaria, pubblicato come anticipazione del lancio del terzo disco, previsto in uscita per la primavera del 2021
Di: Arianna Mantoan e Samuela Piccoli
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Mosè Santamaria inizia dall’amore per spiegarci come è nato il suo ultimo singolo, Occhi nudi, che anticipa le tematiche presenti nel suo prossimo album, previsto per la primavera 2021.
“Non è l’amore per una donna; è l’amore di fondo, universale“, ci spiega l’artista. “L’amore che proviamo noi e che gli altri provano per noi, diventando i nostri punti di riferimento, che purtroppo diamo per scontato e di cui capiamo l’importanza solo quando non ci sono più”.
Nato a Genova, ma trapiantato a Verona, Mosè Santamaria ha all’attivo due album, entrambi pubblicati con laCantina Records (#Risorseumane e Salveremo questo mondo) e numerose partecipazioni a concorsi e manifestazioni prestigiose. Nel 2020, si posiziona secondo al Premio Arte d’Amore, all’interno della manifestazione Verona in Love, e partecipa a Sanremo Rock con il singolo Tutto torna.
Il cantante ci ha concesso un’intervista in occasione del lancio del suo nuovo album, raccontandoci anche da dove arriva l’ispirazione che lo ha portato a creare Occhi nudi. Per ascoltare il brano, clicca qui.
L’intervista a Mosè Santamaria
Da dove viene l’ispirazione per il tuo pezzo?
“È una canzone particolare. Ho usato l’espediente dell’abbandono dopo una relazione per raccontare di come a volte ci si accorga di ciò che è importante solo quando ci viene tolto. È una sorta di ‘abbandono emotivo’. Sarebbe importante godersi il momento, il qui e ora, per quello che è. Il brano parla della capacità di capire davvero ciò che ci può fare bene, dandogli il giusto valore. A volte, diamo per scontato persone, momenti, abitudini che sono invece fondamentali per il nostro spirito. Occhi nudi racconta la vita per come è, senza filtri. Io ho una visione un po’ ‘buddista’ della vita, se vogliamo: sono convinto che, se in questo momento siamo qui, è perché è proprio questo che ci serve. Le situazioni positive o negative avvengono perché siamo pronti ad affrontarle. Parlo per esperienza”.
Qual è il messaggio dietro a Occhi nudi?
“In apparenza, Occhi nudi potrebbe sembrare una canzone sul Covid-19, perché il messaggio allude a qualcosa che abbiamo perso temporaneamente. Non volevo agganciare una canzone con un messaggio forte a un determinato momento storico o a una tematica specifica. Quella che stiamo vivendo non è ‘una nuova normalità’, non mi piace questo concetto; è qualcosa di temporaneo. Il messaggio che ho voluto trasmettere in questa canzone vale sempre: è importante essere consapevoli di quello che siamo, di quello che abbiamo e di quello che viviamo. Non dobbiamo darlo per scontato. Per questo volevo che fosse una canzone slegata dal tempo. Resta aperta la possibilità di interpretazione”.
Quali sono le tue ispirazioni in ambito musicale? Ti ispiri a qualche artista particolare o cerchi di restare il più possibile indipendente?
“Quando ho iniziato a fare musica, c’è stato un momento in cui guardavo alcuni artisti con ammirazione, considerandoli come dei maestri. Fortunatamente, sono sempre stato propenso a sviluppare una mia originalità e ad essere me stesso senza scimmiottare gli altri. Mi lascio ispirare dalla mia vita e dall’esperienza. Proprio per questo ‘non voler imitare gli altri’ ho iniziato ad ascoltare molta più musica strumentale: per non farmi influenzare da frasi ed espressioni che potrei poi riportare nei miei brani”.
Scrivi tu i testi e la musica?
“Io scrivo tutto a parte le produzioni, che sviluppo insieme al mio produttore. È un lavoro di squadra: io butto giù le canzoni al piano o alla chitarra e, se ho delle idee per la produzione, ne parliamo insieme”.
Prima, hai nominato un album che dovrebbe uscire in primavera: oltre a questo, hai già in mente come si svilupperà il tuo percorso? Oppure ti prenderai un periodo di riflessione?
“Il mio sogno nel cassetto sarebbe una sorta di album trilogia: vorrei parlare di amore universale, amore per sé, consapevolezza, approccio alla vita, ricerca interiore e spirituale. È un album che vorrei scrivere con calma. Ho tutte le idee in testa, ma non le ho ancora strutturate. Ho bisogno di essere in un certo mood. Non voglio fare un disco colto per dare lezioni di vita; vorrei scrivere versi semplici, ma potenti, che il pubblico possa fare propri. Vorrei che fossero quasi delle poesie di Tagore, semplici, ma ballabili. Proprio perché cerco la semplicità, penso sarà un lavoro non facile. Rendere le cose facili non è mai semplice.
Dopo questo disco, non so se lavorerò subito al progetto della trilogia o se lavorerò a qualcos’altro. Avrei in mente di fare anche un album con sonorità sempre elettroniche, ma un po’ più particolari, legate al tema del viaggio. Mi piacerebbe anche iniziare a registrare in 432Hz”.
Per quale motivo 432Hz?
“È la vibrazione del pianeta Terra. Tutta la musica da meditazione è in 432Hz. Noi siamo abituati ad ascoltare musica in 440Hz, ma è stata introdotta solo recentemente”.
Occhi nudi è ispirata all’amore universale, al ritrovamento di quella felicità che è dentro di noi, ma che non ci accorgiamo di avere…
“Il tema all’interno del disco, e in Occhi nudi in particolare, è proprio questo: non dare per scontata la nostra vita, la quotidianità e le persone”.