Le luci dei teatri sono spente e i sipari calati, ma i progetti e la creatività non si fermano. Ce lo dimostra Delio Righetti, regista del Gruppo Popolare Contrade Teatro
Di: Samuela Piccoli
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Le luci sono spente, il palcoscenico è silenzioso. Il regista osserva sconsolato la scena vuota, chiedendosi quando finirà questo periodo d’assenza. Tuttavia, la sua mente si sta già concentrando sulla prossima sceneggiatura, sul prossimo spettacolo, perché l’arte non può essere fermata a lungo: rappresenta l’uomo nella sua forma più sublime e, per questo, non la si può imprigionare.
Delio Righetti: la sua storia
Delio Righetti è l’anima, nonché il regista, della compagnia teatrale Gruppo Popolare Contrade Teatro, con sede a Settimo di Pescantina. Approda nel teatro alla fine degli anni ’70, dopo varie esperienze con gruppi corali polifonici e musicali. All’inizio degli anni ’80, tramite il gruppo “Teatro perché?”, conosce Giorgio Totola, con il quale stringe una profonda amicizia. Condivide con lui l’amore per le tradizioni popolari e per la ricerca sul territorio.
In questo periodo conosce anche altri attori del panorama veronese, primo fra tutti Alberto Bronzato. Avvia con lui una collaborazione che dura per circa 15 anni, producendo : Caro paese racconta e Vuto che te la canta o vuto che te la diga?. In seguito, prosegue lo studio e l’approfondimento delle tradizioni attraverso gli scritti e le opere di Dino Coltro, da cui prende spunto per la realizzazione di vari spettacoli, sfruttando la profonda conoscenza e la competenza del poeta veronese.
Nel 1989, costituisce il gruppo di teatro popolare “Contrade”, con lo scopo di diffondere la cultura e la tradizione locale anche attraverso l’uso del dialetto veronese. Inizia così un’esperienza teatrale molto particolare e molto personale, che dura tutt’oggi. Quindi, si lega specialmente – e professionalmente – al musicista e compositore Giannantonio Mutto, con cui scrive i testi per le canzoni degli spettacoli
Dal 1995, pur mantenendo la totale collaborazione con il “Gruppo Contrade”, si dedica sempre più assiduamente alla divulgazione e allo sviluppo del teatro nelle scuole elementari e medie. Realizza corsi di animazione teatrale e movimento corporeo e svolge, contemporaneamente, attività di consulenza artistica per rassegne teatrali e manifestazioni culturali del Comune di Pescantina e di altre Associazioni.
Gruppo Popolare Contrade Teatro
Spinto da alcuni amici, Delio decide di fondare il gruppo teatrale dopo una lunga esperienza con ottimi registi e attori del panorama veronese. Collabora nella creazione degli spettacoli con tre importanti autori di fama nazionale, Paolo Corsi, Massimo Meneghini e David Conati, raccontando spesso personaggi e situazioni apparentemente comuni per sottolineare aspetti significativi della storia e della cultura popolare.
Gli spettacoli proposti in questi 30 lunghi anni di attività sono tra i più vari e spaziano dall’avanspettacolo al varietà, dalla commedia musicale alla commedia brillante in lingua, passando in rassegna importanti temi storici e sociali che fanno parte del vissuto della comunità. L’espressione linguistica non si limita al dialetto veronese, ma si rifà anche ai testi in lingua e alle tipicità di altre aree linguistiche italiane.
Un’importante caratteristica del teatro del Gruppo Popolare Contrade è la presenza di un’orchestra che esegue dal vivo le musiche durante gli spettacoli. Per la parte musicale, la compagnia si avvale della collaborazione di Giannantonio Mutto, compositore e arrangiatore dei canti eseguiti da un insolito quartetto composto da fisarmonica e basso – ai quali si aggiungono la chitarra e la batteria. La parte coreografica viene curata da una bravissima ballerina che, da qualche anno, segue gli attori nell’allestimento delle rappresentazioni.
Tra gli spettacoli, ricordiamo:
- Mamma mia dammi 100 lire. Testo e regia di Delio Righetti (1991 e 2001).
- En riva a l’Adese tanto tempo fa. Testo e regia di Delio Righetti (1994). Riproposto nel 2019 con testo di Massimo Meneghini e regia di Delio Righetti.
- E il vecchio fiume ricorda. Testo e regia di Delio Righetti (2003).
- 50 ma non li dimostra. Testo di David Conati, regia di Delio Righetti, musiche originali di Giannantonio Mutto.
- Mani di libertà. Testo di David Conati e Delio Righetti, regia di Delio Righetti (2006). Spettacolo riproposto nel 2017 con nuovi attori e accompagnato dalle musiche originali di Giannantonio Mutto.
- A morire vanno sempre gli altri. Testo di David Conati, Paolo Corsi, Delio Righetti. Regia di Delio Righetti, musiche originali di Giannantonio Mutto.
- E il nonnetto, dove lo metto?. Testo di F. Ceradini, David Conati e Paolo Corsi, regia di Delio Righetti, musiche originali di Giannantonio Mutto.
- Scusi, lei è di casa?. Testo di Paolo Corsi, regia di Delio Righetti (2012), musiche originali di Giannantonio Mutto.
- Che il ciel ci aiuti. Testo di Paolo Corsi, Musiche Giannantonio Mutto, regia di Delio Righetti.
- Agente Piero Piero 7. La spia che….Testo di Massimo Meneghini, regia di Delio Righetti, musiche originali di Giannantonio Mutto (2016).
- El Neodo American. Testo di Massimo Meneghini, regia di Delio Righetti (2018), arrangiamenti e musiche originali di Giannantonio Mutto.
Le esperienze degli attori
Pietro, con aria sognante, dice: “Il teatro per me ha sempre un fascino indescrivibile“.
Ci racconta Samantha (nome di fantasia): “È stata un’esperienza molto divertente e umanamente arricchente. Delio è molto serio e attento quando fa le prove ed esige la stessa serietà anche dagli attori. Quando si recita, si deve essere attenti e concentrati; alla fine della serata, invece, si ride e si scherza e in sede, a volte, si portano cibo e bevande per far festa. Ecco, al di fuori del momento delle prove, vige proprio la goliardia. Stiamo bene insieme e ci divertiamo, nonostante abbiamo tutti personalità molto diverse e anche età diverse”.
Il leitmotiv di Delio è: “Non siamo professionisti, ma dobbiamo essere professionali” e su ciò non si scherza. Forse, è proprio per questo motivo che le rappresentazioni del “Gruppo Contrade” sono così apprezzate. Il teatro poi è catartico e curativo: puoi arrivare alle prove arrabbiato, stanco o pensieroso, ma quando vesti i panni del tuo personaggio, tutto si dissolve. Tu non sei più tu, diventi qualcun altro nelle mani del regista, che ti aiuta a forgiare una nuova personalità.
Io ho potuto partecipare alla preparazione di un solo spettacolo perché, durante l’allestimento, sono rimasta incinta. Lo spettacolo era Mani di libertà, tratto da episodi realmente accaduti a Balconi di Pescantina durante la fine della seconda guerra mondiale.
Siamo nella primavera del 1945, quando arrivarono alla spicciolata a Pescantina i primi reduci dei campi di concentramento e di lavoro nazisti. Iniziò così, dalla disponibilità di alcune persone, la prima opera di accoglienza e aiuto. Molte cittadine e stazioni ferroviarie furono distrutte. Una delle pochissime che non subirono danni fu quella di Balconi di Pescantina, fermata forzata dei treni provenienti dal Brennero con il loro carico umano. Le giovani donne di Pescantina, soprannominate “Angeli”, accorsero volontariamente per fornire i primi concreti aiuti ai molti “reduci” che giornalmente arrivavano.
In alcune scene, mi veniva davvero da piangere: rivivevo la paura e l’orrore dei reduci e il dolore per la perdita di amici e parenti da parte dei partigiani. Poi, le canzoni e il ritmo della rappresentazione mi avvolgevano nuovamente e mi passava la malinconia. Spero di poter tornare a recitare: mi mancano quei momenti e altrettanto poter condividere l’esperienza con attori bravi come quelli incontrati nel “Gruppo Popolare Contrade Teatro”.
Riconoscimenti e… stop forzato
Il Gruppo Popolare Contrade Teatro ha vinto numerosi riconoscimenti: nel 2004/2005 con lo spettacolo …e il vecchio fiume ricorda, assegnato alla migliore compagnia nella terza edizione del “Concorso Teatrale Dialettale“, organizzato dal Circolo Noi di Villa Bartolomea, Verona.
Nel 2006, con lo spettacolo 50 ma non li dimostra, ha partecipato alla 26esima “Rassegna nazionale del teatro dialettale Stefano Fait” di Laives (BZ), conseguendo il terzo posto. Con lo spettacolo Mani di Libertà, invece, il gruppo ha preso parte alle manifestazioni in occasione del conferimento della Medaglia d’oro al Comune di Pescantina da parte della Presidenza della Repubblica. E, nel gennaio 2008, ha vinto la sesta edizione del Concorso Teatrale Dialettale organizzato dal Circolo Noi di Villa Bartolomea. Infine, nel 2015/16, con lo spettacolo Che il ciel ci aiuti!, ha vinto il premio assegnato alla miglior compagnia nel quattordicesimo concorso per teatro dialettale organizzato sempre a Villa Bartolomea.
E Ora? Al momento, sono fermi. Le restrizioni dei DPCM non permettono alla compagnia di provare per il nuovo spettacolo, essendo di fatto impossibile mantenere le distanze. Il teatro non è solo testo, ma anche e soprattutto movimento; senza di esso, non ha molto senso fare le prove. A volte, però, gli attori si trovano sulle piattaforme online per poter almeno memorizzare i testi. E Delio? Delio non si ferma mai: per la gioia del suo pubblico, è già all’opera con un nuovo testo teatrale. Quindi, non ci resta che dire… stay tuned!