Una panoramica sull’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Attivo dal 1951, studia la materia nelle sue più piccole componenti
Di: Chiara Tomasella
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UNA SIGLA ALLA VOLTA
Il canale principale dell’INFN è intitolato ai Laboratori Nazionali di Frascati. Questi ospitano – tra gli altri – il progetto DAΦNE, tra i più famosi acceleratori di particelle presenti in Italia. Un canale secondario, invece, è dedicato all’ufficio stampa dell’Istituto: qui vengono raccolte lezioni, interviste e conferenze sui molteplici obiettivi dei Laboratori, a scopo didattico e divulgativo.
Spesso si tende a considerare queste realtà molto lontane dal quotidiano, per l’alto livello di specializzazione che caratterizza gli scopi perseguiti da ingegneri, fisici e tecnici qui impiegati nella ricerca. Andando ad approfondire il loro lavoro, però, ci si imbatte in applicazioni pratiche di fondamentale importanza per la vita e la salute di ciascuno di noi.
Un esempio ne è la collaborazione nata fra l’INFN e il CNAO, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica fondato a Pavia nel 2010. La fisica delle particelle viene in aiuto della medicina nella lotta contro i tumori, soprattutto nel caso in cui siano radioresistenti o impossibili da operare; le cellule tumorali vengono bombardate con fasci di protoni e ioni carbonio, ottenuti da un particolare tipo di acceleratore di particelle (un sincrotrone), senza danneggiare i tessuti limitrofi.
LA FISICA PER BAMBINI E RAGAZZI
I video realizzati dall’INFN non ruotano interamente intorno agli studi scientifici più complessi. Benché sia preponderante l’interesse per le nuove scoperte e la frontiera della ricerca, c’è spazio per molto altro.
Due playlist del canale sono dedicate alla divulgazione di argomenti di fisica e astrofisica per i più giovani. La prima, Kids Summer Camp, è dedicata ai bambini dagli 8 agli 11 anni e propone un viaggio a tappe nel nostro universo, dalla descrizione dei corpi celesti al rumore del Big Bang.
Nel corso degli episodi si passa dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, raggiungendo persino la dimensione dei quark (nello specifico, con i LEGO, che Marco Delmastro utilizza per rappresentare fotoni, gluoni e altre particelle fondamentali). Alcune – o addirittura molte – delle informazioni qui presentate potrebbero essere sorprendentemente nuove anche per il pubblico adulto. Non resta che verificarlo di persona.
CONSIGLI CONCLUSIVI
La seconda playlist citata è una raccolta di videolezioni rivolte agli studenti delle superiori, ma, di nuovo, non ha un vero target d’età. Tenutasi nel giugno del 2020, l’esperienza della Summer School dell’INFN si articola in 13 puntate che approfondiscono la fisica delle particelle, utilizzata anche per lo studio dei beni archeologici e artistici.
Com’è noto, la spettrometria di massa viene impiegata per la datazione al radiocarbonio dei reperti. Meno conosciuto è invece l’impiego di fasci di ioni per l’analisi dei materiali di cui sono composte le opere d’arte, che vengono così esaminate in maniera non distruttiva.
Il LABEC (Laboratorio di tecniche nucleari per l’Ambiente e i BEni Culturali) è una delle strutture che si occupano di questa tipologia di collaborazione fra la fisica e la salvaguardia del patrimonio culturale. Con il suo operato, inoltre, monitora la composizione del particolato atmosferico, fornendo dati su polveri sottili e PM10 e valutandone l’impatto sulla salute della popolazione.
Il LANDIS (Laboratorio di Analisi Non Distruttive In Situ) ha invece a disposizione diversi sofisticati strumenti per analizzare pigmenti, ossidiane e oggetti metallici.
Il canale dell’INFN consente, in sintesi, di esplorare il mondo della fisica da prospettive impensate, permettendo allo spettatore di avvicinarsi a questa materia con uno sguardo nuovo. Una sigla alla volta.