GIORNALmente, la pillola giornaliera che nutre la mente: il 19 dicembre

Di: Annalaura Casciano

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Il 19 dicembre 1861 nasce a Trieste Ettore Schmitz, meglio conosciuto come Italo Svevo. Lo scrittore triestino appartiene a una famiglia ebrea benestante, che lo indirizza verso un futuro da commerciante. Infatti, dai 12 anni Ettore frequenta il collegio di Segnitz a Wurzburgo, ove studia lingue, economia e altre materie utili alla pratica commerciale.

Lo studio delle lingue e delle letterature attrae profondamente il suo interesse; tuttavia, decide di iscriversi all’istituto superiore commerciale e perseguire gli obiettivi prefissati dalla sua famiglia. Nel mentre, continua a pensare alla letteratura, ma in seguito al fallimento dell’azienda di famiglia è costretto a trovare un lavoro.

Inizia a lavorare in banca e riesce a trovare il tempo per dedicarsi alle sue passioni. Scrive per il giornale L’Indipendente e, dopo il lavoro, passa il resto della giornata in biblioteca. A seguito vari scritti frammentati, riesce a pubblicare due racconti su L’Indipendente e a sue spese Una Vita. Quest’ultimo con lo pseudonimo di Italo Svevo, nome che utilizza per evidenziare le sue origini.

Dal 1886 deve affrontare una serie di lutti familiari e nel 1896 sposa Livia Veneziani. L’anno successivo, nasce la figlia Letizia. Svolge numerosi lavori contemporaneamente e arriva a pubblicare, di nuovo a proprio carico, Senilità.

Conosce poi Joyce, che l’aiuta a superare la delusione dell’insuccesso dei suoi due romanzi. Nel 1923, Svevo pubblica La coscienza di Zeno, nuovamente pagando da sé. Anche questo romanzo viene sottovalutato, ma grazie a Joyce ottiene il successo.

Lo scrittore continua a produrre opere e a collaborare con i giornali, tra cui La Nazione, ma la sua malattia, dovuta per lo più al fumo, ne mette a dura prova la salute e il corpo. Inizia a scrivere Il vecchione, che però rimane incompiuto: in seguito a un incidente stradale, infatti, Svevo muore il 13 settembre 1928.