L’odierno angolo di Eupalla si sofferma sul rimescolamento delle carte, caratteristica, stando all’ultima di campionato, che nel nostro torneo sembra dominare

Di: Andrea Panziera

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L’ultima di campionato si presta a una molteplicità di interpretazioni. Non solo: conferma come il rimescolamento delle carte, fatte poche eccezioni, sia la caratteristica dominante del nostro torneo.

Al momento, l’unica certezza rimane il Milan, che veleggia solitario in testa alla classifica con 5 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici. Anche senza Ibrahimovic i rossoneri hanno palesato una compattezza di squadra e un’idea di gioco ben definite, finora non scalfite dall’impegno in Europa League.

Vero è che l’opposizione della Fiorentina si è rivelata ben poca cosa, a conferma che i cambi di allenatore in corsa spesso sortiscono effetti men che mediocri. Gran parte del merito va ascritto a Pioli e al suo staff, che con una rosa a disposizione non particolarmente eccelsa sono riusciti sinora a ottenere risultati aldilà di ogni aspettativa.

Lo stesso discorso si può fare riguardo alle incredibili performance di qualche provinciale, Sassuolo e Verona in primis. Questo, nonostante gli emiliani abbiano subìto una pesante battuta d’arresto in casa contro l’Inter, che di contro si diverte a smentire se stessa e a far ammattire i suoi tifosi. Non ha visto praticamente palla contro un Real Madrid assoluto padrone di San Siro, infatti, ma ha al contempo dominato contro i neroverdi di De Zerbi, disputando la miglior partita del suo campionato.

Se in tre giorni gli stessi giocatori si trasformano da pallide mozzarelle in abili tessitori di trame di gioco, implacabili realizzatori e cursori instancabili, il caso andrebbe sottoposto a un bravo neurologo, più che a un commentatore sportivo. Penso che lo stesso Antonio Conte si ponga più di un interrogativo. Verosimilmente, contro il Borussia Mönchengladbach avremo la riprova definitiva. Capiremo se si è trattato dell’ennesimo fuoco di paglia, cioè, oppure se a una compagine finora distratta e “a-pallica” sono d’incanto comparsi gli attributi.

L’angolo di Eupalla e il tourbillon dei Mister

La Juventus, dal canto proprio, non si può permettere di rinunciare a Ronaldo. Probabilmente, Pirlo non ha ancora l’esperienza necessaria per gestire situazioni complesse e uomini che in molti casi stanno spremendo le ultime energie dopo una carriera gloriosa e ricca di successi.

Lazio e Atalanta confermano la difficoltà ad essere protagonisti contemporaneamente su due fronti. Potrebbero al seguito essere costrette a rivedere i loro obiettivi, puntando su una competizione a scapito dell’altra. Rischierebbero altrimenti di non riuscire a riconfermare i rispettivi ottimi piazzamenti della stagione precedente.

In coda, l’assembramento è piuttosto fitto, ma le neo-promosse sembrano stentare meno di club che in partenza nutrivano ben altre ambizioni. La sensazione è che il tourbillon dei cosiddetti Mister sia sul punto di cominciare.