L’utilità dell’essere scettici: tra il debunking e l’investigazione, Polidoro guida lo spettatore camminando sul filo che separa la realtà dall’illusione
Di: Chiara Tomasella
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Se dovessimo esplorare il canale di Polidoro in ordine cronologico, incontreremmo per prima cosa alcune brevi clip in lingua inglese, ricaricate da una trasmissione andata in onda su Discovery Channel. Qui, si occupava di indagare le radici di alcuni dei più famosi misteri della storia, dalla leggenda del Conte Dracula all’identità dell’uomo dalla maschera di ferro, riportando su di essi soltanto i fatti e le testimonianze accertate.
In America, dal 1976, esiste un Commitee for Skeptical Inquiry (o CSI, da non confondere con la nota serie TV); il suo obiettivo è quello di applicare il metodo scientifico per verificare quanto di concreto e fattuale ci sia dietro ad un’affermazione che riguarda un evento paranormale, una cosiddetta “scienza di confine” o altri fenomeni di simile natura.
“Mantieni una mente aperta, ma non tanto aperta che il cervello caschi fuori”.
– Dalla copertina di “Skeptical Inquirer”, su Facebook
Nel nostro paese, dal 1989, esiste invece il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze” o CICAP, di cui Polidoro è segretario e direttore generale. La sua personale attività di divulgazione (su YouTube e non solo) è affine agli obiettivi dell’organizzazione, con il pregio di avere una verve comunicativa di forte impatto ed efficacia.
Esplorando la sezione commenti
Non mancano, certo, i detrattori, solitamente sostenitori delle teorie del complotto che Polidoro s’impegna a sfatare con metodica pazienza. Con un’avvertenza: le cospirazioni, nel mondo contemporaneo, esistono sul serio, ma non riguardano la forma geometrica della Terra o l’allunaggio, gli alieni o le scie chimiche. Occorre distinguere le ombre dalla vera oscurità, ma pare che questo semplice principio sia particolarmente difficile da mettere in pratica.
Un punto importante che viene toccato da molti degli interventi di Polidoro riguarda le motivazioni che possono spingere le persone a non voler ascoltare le dettagliate spiegazioni fornite sull’11 settembre, sulla morte di noti personaggi della Storia o dello spettacolo, sul cambiamento climatico. Conoscendo infatti quali spinte emotive o fallacie argomentative fanno cadere alcuni di noi – sì, di noi, perché nessuno è del tutto immune alla possibilità di sbagliare – nel tranello di bufale e fake news, è possibile difendersi dalla loro sempre crescente presenza nel mondo dei social e della condivisione veloce.
Laddove basta un rapido tap sullo schermo di un cellulare per diffondere – anche in buona fede – una falsa notizia, suggerire agli utenti della rete di porsi qualche domanda su ciò che si sta per inviare ad un gruppo WhatsApp prima di premere “inoltra” è un primo, sano piccolo passo per un web meno caotico. Quali sono le fonti? Le nuove informazioni che ho ricevuto sono confrontabili con quelle che avevo in precedenza? Le implicazioni che avrebbe ciò che ho appena letto sono accettabili?
Un invito a ragionare correttamente
Se sentiamo il rumore di un oggetto che cade, possiamo fare diverse ipotesi sul perché si sia mosso: un fantasma può averlo fatto scivolare giù dal tavolo per comunicare con noi dall’aldilà oppure la sua posizione d’equilibrio non era stabile e la gravità ha pensato bene di riassestarla a livello del pavimento. Il rasoio di Occam spinge a considerare come fortemente più probabile la seconda tra le due alternative.
Lo stesso principio base di ragionamento può essere applicato in contesti meno nettamente definiti di questo, insieme a molti altri. Il consiglio più efficace rimane tuttavia quello del pensiero lento, che non fa uso di scorciatoie euristiche per valutare e soppesare un’affermazione eclatante che di primo acchito ci convince, foss’anche per il solo fatto che il requisito minimo per pronunciarla è avere in tasca prove straordinarie che la avvalorino. Il compito del lettore è chiederle, quelle prove, passando oltre se non vengono fornite.
Per approfondire
- Una spiegazione (in inglese) di che cos’è il CICAP, direttamente da un colloquio tra Massimo e James Randi; in alternativa, un riferimento italiano.
- QAnon: di cosa si tratta? A cos’è dovuta la persistenza del fenomeno? Un’analisi del concetto di “dissonanza cognitiva”.
- Covid e negazionismo, storia di un triste fenomeno.