A 79 anni se ne va Alberto Bauli, il re del Pandoro. Dal 1995 guidava il gruppo dolciario fondato dal padre Ruggero
Di: Simone Massenz
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Si è spento a 79 anni il re del Pandoro Alberto Bauli, da venticinque anni alla guida del gruppo dolciario fondato dal padre nel 1922. Da Ba-ba-ba-Bauli a A Natale puoi, i suoi spot hanno rappresentato la colonna sonora delle feste di generazioni e generazioni di italiani. E così, fronteggiando un avversario del calibro del Panettone, il Pandoro si è guadagnato un posto sulle tavole di Natale dello stivale intero.
Ma il principale merito di Bauli è stato in realtà un altro, quello di liberare l’azienda dalla dipendenza dalle ricorrenze comandate. La sua collezione di specialità dolci e salate si è ben presto ritagliata un meritato spazio sugli scaffali dei supermercati per ogni giorno dell’anno, trasformando l’azienda in uno dei leader nazionali del settore alimentare.
Alberto Bauli è subentrato al padre Ruggero nel 1995, completando l’opera da lui iniziata nel 1922, quando emigrò verso il Sud America in cerca di fortuna. Nel 2009, l’azienda ha rilevato Alemagna e Motta, quindi Bistefani e Doria, marchi storici che sembravano oramai destinati a finire in mani estere. Negli ultimi anni, Bauli ha inoltre avviato un piano di crescita particolarmente ambizioso. I numeri parlano chiaro: nell’ultimo bilancio, il fatturato ha sfiorato i 500 milioni, con oltre il 15% generato oltrefrontiera.
La bravura di Alberto si è manifestata altresì nell’evitare quegli scivoloni finanziari che hanno pesantemente travolto alcuni “rivali” veronesi. Vantando una notevole esperienza nel settore bancario – è stato consigliere del Banco Popolare, nonché presidente della Banca Popolare di Verona -, Bauli ha avuto il merito di non sovraccaricare mai l’indebitamento della società di famiglia.
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