servizio e intervista di Roberto Tirapelle

Enkhbat:Rigoletto è un ruolo difficile ma musicalmente mi si addice, lo canto senza sforzo.” “Amonasro è un personaggio di carattere, un guerriero.” “Nabucco, il suo canto mi viene dal cuore”.

E’ ritornato quest’anno a Verona, in Arena, il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat (già insignito all’età di 24 anni della Honorored Artist of Mongolia e di altri premi) per interpretare Amonasro in Aida e Giorgio Germont nella nuova produzione de La Traviata. Oggi l’artista, trentatreenne, è dotato di una voce ampia e potente, ricorda certi baritoni di altri tempi. Capace anche di ammorbidire la sua vocalità, è molto attento alla dizione e all’uso chiaro del fraseggio che sicuramente potrà ancora migliorare.

Nella nostra conversazione si è espresso in modo sintetico ma con molta proprietà di linguaggio.

L’intervista

Maestro che studi di canto ci sono in Mongolia?

Enkhbat: “In Mongolia il canto è cominciato 50 anni fa. La mia insegnante è andata ad imparare canto in Bulgaria e in Russia. Poi è ritornata in Mongolia.”

Esistono dei conservatori in Mongolia o delle scuole di Musica.?

Enkhbat: “Sì esistono due conservatori a Ulan Bator, la capitale, e in uno di questi ho studiato canto.”

Quindi esiste anche un Teatro d’opera?

Enkhbat: “Esiste il Teatro accademico statale dove sono diventato solista principale.”

Maestro lei ha vinto il concorso Operalia nel 2012 a Pechino ma è stato anche finalista al Concorso Zarzuela sempre di Placido Domingo. Mi perdoni la domanda ma come è possibile che un cantante di origine asiatica entri in finale in un repertorio della Zarzuela, tipica musica lirica spagnola?

Enkhbat: “La domanda è corretta, infatti non conoscevo il repertorio. Ho ascoltato due arie su You Tube e le ho imparate con molta passione. Le cantava Carlos Alvarez. Da quel momento le ho portate nel concorso. Ho avuto un facile apprendimento.”

Parliamo di ruoli operistici. Da quello che abbiamo già letto ed ascoltato lei preferisce i ruoli verdiani. E ci sembra in particolare il ruolo di Rigoletto?

Enkhbat: “Sì è verissimo. Appena arrivato in Italia, tra l’altro, ho fatto un Rigoletto a Napoli e poi ho debuttato in Arena a Verona nel 2017 sempre con lo stesso ruolo.”

E, aggiungo, questa estate ha cantato a Macerata ancora Rigoletto. Allora ha un fascino speciale per lei questo ruolo?

Enkhbat: “E’ sempre stato un ruolo importante per me anche se molto difficile ma musicalmente mi si addice e lo canto senza sforzi. Mi viene quasi naturale.

Un altro ruolo che abbiamo intuito le piaccia è il Nabucco che ha cantato a Verona nel 2018.

Enkhbat: “Avete ancora ragione. E’ un canto che mi viene dal cuore e mi dà molta energia.”

E anche Amonasro (Aida) è un ruolo che la dà soddisfazione, pure cantato l’anno scorso a Verona?

(cr. ph. Ennevi)

Enkhbat: “Sì moltissimo, perché è un personaggio di carattere, è un guerriero, è una figura che esprime coraggio.”

Ma veniamo a Giorgio Germont con cui debutta ne La Traviata questa sera a Verona.

(cr. ph. Ennevi)

Enkhbat: “Dicono che tutti i baritoni devono fare Giorgio Germont ma per me è un ruolo difficile, sono molto emozionato.”

I prossimi impegni?

Enkhbat: “Farò Nabucco a Parma il prossimo mese e continuerò Nabucco in altri due teatri nel corso dell’anno.”

Mi perdoni Maestro ma non dimentichi Rigoletto perché io credo lo abbia impresso nella mente?

Enkhbat: E’ vero, Mi avvince il suo dolore per la figlia, una vita difficile di amore e sofferenza.”

Allora speriamo di risentirla a Verona il prossimo anno, magari nel Nabucco.

Enkhbat: “Speriamo.”

(Si ringrazia l’Ufficio Stampa di Fondazione Arena di Verona)