L’eredità di Dante Alighieri non è quantificabile. I suoi testi in prosa ed in poesia da sempre sono spunto di studio e credo che mai smetteremo di imparare leggendo il “De vulgari eloquentia” o la “Divina Commedia“.
Questo sommato alla celebrazione dei 700 anni dalla morte del poeta ha portato all’organizzazione di alcune celebrazioni dei centenari danteschi, tra cui la tre giorni “Nuove prospettive sulla terza rima” in programma dal 2 al 4 ottobre nella sala convegni del Museo civico di Storia naturale. Gli incontri sono organizzati con la collaborazione della facoltà di Lettere dell’università di Ginevra, con il patrocinio del Gruppo padovano di stilistica e la Società letteraria di Verona.
L’obiettivo è di mettere focalizzare l’attenzione proprio sulla terzina creata dal poeta fiorentino nelle sue diverse applicazioni lungo l’intero arco della letteratura italiana.
Le iniziative veronesi legate ai centenari danteschi, iniziate nel 2015 e che continueranno sino al 2021, sono nate con l’intento di diffondere, studiare e celebrare l’opera dantesca a 360°.