Il saluto di Lampi News a Mariano Peterlongo, manager innovatore, creativo e determinato, prematuramente scomparso a meno di 60 anni
Di: Andrea Panziera
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Spesso mi chiedo che destino abbiano le idee dopo la scomparsa di chi le ha generate. A tale proposito, Pietro Nenni, molti anni fa, diede una risposta che è rimasta scolpita nella memoria collettiva: “Le idee camminano con le gambe degli uomini”. Che non necessariamente sono coloro i quali le hanno concepite.
Esse, sottintendeva il più importante esponente del Partito Socialista Italiano, posseggono una forza intrinseca che le fa viaggiare e la cui fattuale realizzazione può essere demandata ad altri, se l’autore non è più nella condizione di poterlo fare.
Mi pongo oggi questa domanda perché, da pochissimi giorni, è venuto improvvisamente a mancare un caro amico. Uno di quegli imprenditori che negli Stati Uniti definirebbero visionario, anche se, conoscendolo, quasi sicuramente rifiuterebbe questa etichetta.
Mariano Peterlongo
Qualche settimana fa, avevo scritto un pezzo che titolava Un miracolo della natura … che pochi conoscono. Parlavo della riscoperta, dopo quasi 3000 anni, di una sostanza naturale, lo juglone, estratta dalle radici, dai malli e dalle foglie dei noci, il cui utilizzo potrebbe arrecare molteplici benefici. In agricoltura e non soltanto.
Ma facevo anche cenno a un team di tecnici con a capo un manager innovatore, motore e coordinatore di tutto il progetto. Il suo nome era Mariano Peterlongo: è a lui, prematuramente scomparso a meno di 60 anni, che facevo riferimento. Mi aveva chiesto di non citare il suo nome nell’articolo, perché non era alla ricerca di pubblicità gratuita; nel contempo, mi aveva raccomandato di evidenziare con il giusto risalto il potenziale innovativo – e per alcuni aspetti rivoluzionario – del lavoro suo e dei preziosi collaboratori, scelti con cura uno a uno.
Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo intrattenuto molte conversazioni. Ogni volta che ci incontravamo, vedevo crescere in lui la convinzione sulla validità delle sue intuizioni, nonché la smania di passare alla fase operativa, al cui start mancavano ormai pochi giorni. Ricordo una sua bellissima frase, che più o meno suonava così:
“Molte persone sul rispetto dell’ambiente costruiscono dei bei discorsi per far crescere il loro consenso; io ho l’ambizione di dimostrare che è possibile realizzarlo nel concreto proprio partendo da quelle sostanze che la natura ci mette a disposizione. Il tutto senza penalizzare le sacrosante ambizioni dei contadini a ottenere una giusta ricompensa per un’attività che comporta sacrifici, fatica e, spesso, scarso ritorno economico”.
Il mio auspicio, caro Mariano, è che altri imprenditori e manager raccolgano il testimone e portino a compimento quel percorso che con tanta determinazione e creatività hai delineato. Sarebbe un vero peccato, se accadesse il contrario e le tue preziose intuizioni andassero disperse.